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LADISPOLI - Con l’arrivo dell’estate i romani si spostano sempre di più dalla Capitale verso le zone di periferie, in particolar modo lungo il litorlae. Le città iniziano a riempirsi e con esse anche le stazioni ferroviarie. Ne sono un esempio lampante le stazioni di Ladispoli e Fregene che in particolar modo durante il periodo estivo ospitano in banchina i ‘‘nuovi pendolari’’ estivi che devono raggiungere la Capitale per proseguire con le loro attività lavorative. Le famiglie si spostano al termine della scuola, ma questo infatti non combacia, molte volte, con le ferie programmate da tutta la famiglia che per far godere di un po’ d’aria fresca i loro figli decidono di ‘‘sacrificarsi’’. E di vero e proprio sacrificio si può parlare se si considera che il numero dei treni sulla Fl5 durante il periodo estivo non aumenta, ma anzi diminuisce. Quest’anno proprio come quello precedente, sono diverse le riduzioni sulla linea che andranno a incidere notevolmente sulla vita dei pendolari. Una situazione di cui si è discusso in maniera particolare nell’ultimo incontro dell’Osservatorio Regionale dei Trasporti.
«E’ impensabile - ha spiegato il rappresentante dei pendolari e della Fl5, Andrea Ricci - andare a effettuare una riduzione in tal senso su una tratta, come la Fl5 che in estate vede aumentare notevolmente gli utenti».
A peggiorare, poi, le condizioni di viaggio, ci sono anche i turisti, special modo i crocieristi che attraccati al porto di Civitavecchia decidono di godersi una bella giornata a Roma.
I treni speciali attivati per loro ad oggi continuano a viaggiare vuoti. «Sono pochi, al massimo un centinaio al giorno, i turisti che decidono di utilizzare i treni speciali, lasciando così più della metà dei convogli vuoti». Il resto si riversa, con annesse valige, sui treni dei pendolari che già a Santa Marinella, e peggio ancora a Ladispoli e Meccarese sono costretti a viaggiare in piedi o addirittura ad attendere il treno successivo per potersi dirigere a Roma.
Una situazione non sostenibile, con i pendolari che più di una volta hanno chiesto il rinforzo della loro tratta.
Per quanto riguarda la riduzione dei convogli di questo agosto, dall’Osservatorio rassicurano: «Ci hanno detto che si è trattato di un errore effettuato da chi ha ricopiato il piano dello scorso anno e che già dal prossimo anno non sarà effettuata alcuna riduzione».
Ancora incognite, invece, per il montaggio definitivo della pensilina al binario 3 della stazione di Ladispoli e la riapertura dei bagni più volte annunciata dal consigliere delegato ai pendolari Giovanni Ardita. Una volta ultimati questi dovevano essere ceduti da Rfi al Comune che a sua volta ne avrebbe affidato la manutenzione e vigilanza a una cooperativa. Quando: un mistero.