CIVITAVECCHIA – Una panchina rossa, simbolo della battaglia contro i femminicidi e la violenza di genere, per ricordare l'importanza del contrasto alla violenza in ogni sua declinazione, è stata inaugurata questa mattina nell’atrio del tribunale di Civitavecchia, in occasione proprio della Giornata internazionale della Donna.

L'iniziativa, voluta dal Comitato Pari Opportunità del consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Civitavecchia, presieduti rispettivamente dagli avvocati Michela Colucci e Mery Dominici, è stata portata avanti con il patrocinio e il sostegno dell'Amministrazione comunale, presente questa mattina al taglio del nastro con il sindaco Ernesto Tedesco, gli assessori Deborah Zacchei, Manuel Magliani e Francesco Serpa, alla presenza del presidente di sezione Civile del tribunale, il dottor Riccardo Rosetti, ed i vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale.

«Un’iniziativa di sensibilizzazione – ha spiegato l’avvocato Colucci – ma anche un modo per celebrare i risultati raggiunti in questi anni dalle donne». E la strada è ancora lunga, come evidenziato dal dottor Rosetti. «Una parità di genere, sostanziale, va ancora raggiunta – ha sottolineato – questa è la casa della giustizia e qui siamo chiamati a garantire i diritti di tutte le donne. Il posizionamento della panchina è un gesto simbolico che accogliamo con entusiasmo perché ci ricorda quello che è e deve essere il nostro impegno quotidiano in tal senso». 
Lo ha chiarito anche il sindaco Tedesco, riconoscendo l’importanza di un’iniziativa del genere, «in un tribunale – ha ricordato – dove spesso le donne vengono per affrontare tematiche importanti della loro vita, ma dove ricoprono anche ruoli importanti, con professionalità e spirito di sacrificio». 
Sulla panchina è stata apposta una targa, voluta dall’assessore ai Servizi Sociali Zacchei, letta davanti ai tanti presenti nell’atrio del tribunale.

Una targa che riporta le parole di Alda Merini: «Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise solo perché donne».