TARQUINIA - La panchina rossa di piazza Cavour sarà sistemata e la targa ripristinata, intanto piovono condanne per il grave atto vandalico che colpisce il simbolo della memoria, dell’impegno e della lotta contro ogni forma di violenza di genere.

Lo sottolineano con fermezza i giovani di Gioventù nazionale Tarquinia e la presidente dell’associazione Kyanos e responsabile del Centro antiviolenza Penelope, Marta Nori.

«Colpire la panchina rossa significa colpire l’intera comunità. La nostra condanna è netta», affermano da Gioventù Nazionale Tarquinia. I giovani vogliono infatti sottolineare la più ferma condanna. «Un gesto tanto vile quanto inaccettabile - affermano - che rappresenta un’offesa alla memoria delle vittime e ai valori fondamentali di rispetto e civiltà che devono guidare la nostra società. Danneggiare un simbolo dedicato alle donne che hanno subito violenza significa ferire l’intera comunità».

Gioventù nazionale Tarquinia richiama con determinazione il senso di responsabilità delle nuove generazioni: «Non possiamo tollerare né minimizzare episodi che minano il rispetto reciproco e la dignità delle persone. I giovani hanno il dovere morale di contrastare ogni forma di violenza, discriminazione e degrado culturale»

In conclusione, Gioventù nazionale Tarquinia lancia un appello chiaro: «Tarquinia merita tutela e attenzione. Risponderemo sempre con serietà, unità e responsabilità ad ogni gesto che tenta di colpire i valori che tengono unita la nostra comunità».

Sulla stessa linea la presidente dell’associazione Kyanos e responsabile del Centro antiviolenza Penelope, Marta Nori: «Apprendiamo con profonda amarezza del vile atto vandalico che ha colpito la panchina rossa di piazza Cavour a Tarquinia, simbolo di memoria, impegno e lotta contro ogni forma di violenza di genere. Un gesto che non offende soltanto un oggetto o un’iniziativa, ma l’intera comunità e i valori di rispetto, dignità e responsabilità civile che con fatica continuiamo a promuovere ogni giorno. Come associazione Kyanos e come Centro antiviolenza Penelope, esprimiamo la nostra piena solidarietà al Comune di Tarquinia e sosteniamo la decisione dell’amministrazione di denunciare l’accaduto alle autorità competenti e di ripristinare la targa danneggiata. La panchina rossa non è un semplice arredo urbano: è un luogo di consapevolezza, un segno tangibile delle vite spezzate e della necessità di non voltarsi mai dall’altra parte. Condanniamo con fermezza un atto che tenta, inutilmente, di colpire il percorso di sensibilizzazione portato avanti da istituzioni, scuole, associazioni e cittadini. Nessun gesto di inciviltà riuscirà a fermare il lavoro quotidiano che svolgiamo accanto alle donne che vivono situazioni di violenza, né indebolirà l’impegno corale di una comunità che sceglie la cultura del rispetto. Trasformiamo questo episodio in un ulteriore motivo per rinnovare la nostra attenzione, la nostra presenza e la nostra determinazione. Continueremo a camminare insieme, con ancora più forza, affinché nessun simbolo e nessuna persona venga mai più colpita».

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