CIVITAVECCHIA – All’indomani della notizia della bocciatura in Regione del progetto “Civitavecchia 90 – Concerto di Capodanno”, classificatosi penultimo nella graduatoria del bando per i grandi eventi del Lazio, è l’ex delegata ai Beni monumentali Roberta Galletta ad intervenire, interrogandosi su come si possa salvare la serata in piazza per salutare il vecchio anno e dare il benvenuto al 2026 anche a Civitavecchia. La parola d’ordine, per Galletta, è concretezza. Il tempo stringe, ma volendo si potrebbe organizzare una bella serata per i civitavecchiesi. «Dopo il passaggio della fiamma olimpica che ha dimostrato che la a comunità c'è non disperare questo calore bel nulla. Per il Capodanno - ha spiegato - mi pare di aver capito che non abbiamo un fondo economico importante per organizzare una serata un piazza con nomi famosi nel panorama a musicale nazionale e internazionale come in altre città. Però i musicisti qui li abbiamo, sono bravi, molti sono sempre sulla ribalta nazionale, altri scelgono palchi diversi, li accomuna una grande professionalità e bravura. E allora perché non organizzare la sera del 31 dicembre mettendo a disposizione delle band musicali locali e dei professionisti della Musica in città un grande palco alla marina con tanti di service e farli esibire tutti?». Una proposta dal costo contenuto per il Pincio, solo palco e service a detta di Galletta che ricorda come, la scorsa estate, la musica anni Ottanta e Novanta abbia coinvolto centinaia di civitavecchiesi alla Marina attirando anche i più giovani. «Si dirà che davanti al mare farà freddo. Certo ma fa freddo pure di più in tutte le piazze italiane dove ogni anno si organizza la serata dell'ultimo dell'anno. Ci ai copre e via - ha concluso - oppure una alternativa potrebbe essere la piazza Vittorio Emanuele e organizzare la festa in piazza come si faceva per i veglioni di Carnevale negli anni passati mettendo la vigilanza e il controllo con tutte le associazioni di volontariato. Senza auto su tutta la piazza, con la chiusura da via Giusti angolo corso Marconi a nord e da via Traiana angolo largo Plebiscito a sud,piazza Vittorio Emanuele rivivrebbe in quanto piazza e non più come strada. Così come era nata. E poi la musica scalda».

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