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LADISPOLI – «Stiamo lavorando per un progetto sociale e per la riapertura». Dopo lo sgombero del chiosco in via Marina di Palo è il sindaco, Alessandro Grando, ad annunciare un piano per il recupero della struttura abbandonata. L’ordinanza di sfratto dei clochard, con relative transenne ad impedire l’accesso a nuove persone, è stata disposta dalla Questura di Roma. Era stato Grando – come ha informato in una nota l’amministrazione comunale – a chiedere questa azione congiunta che effettivamente è avvenuta l’altra mattina grazie alla Polizia di Stato e alla Polizia Locale. Gli agenti hanno identificato e allontanato gli occupanti abusivi. Terminato lo sgombero, il locale è stato in messo in sicurezza dagli addetti dell’ufficio Manutenzioni e l’area è stata bonificata dagli operatori della Tekneko. «A differenza di quanto riportato – ci tiene a precisare il primo cittadino - l’immobile non è stato oggetto di sequestro e rimane a disposizione del comune di Ladispoli. La nostra volontà è quella di attivarsi per fare in modo di riaprire il chiosco entro la prossima estate, realizzando in quel luogo, prossimo alla spiaggia inclusiva, un progetto sociale che coinvolga il terzo settore e che abbia soprattutto come scopo l’inserimento lavorativo delle categorie più fragili della nostra comunità». Intanto interviene l’associazione Marina di Palo. «Ringraziamo il dirigente del commissariato Fabio De Angelis e il comandante della Polizia Locale Danilo Virgili – commenta – per aver risposto alle numerose segnalazioni pervenuteci da residenti e turisti che denunciavano sin dalla nostra costituzione le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza della struttura. Lo stato di assoluto abbandono che macchiava una delle aree più amate della città, speriamo che nel futuro sarà solo un brutto ricordo». Poi l’appello. «Riteniamo necessaria, oggi più di ieri – conclude la nota -, una nuova collegialità decisionale: come associazione vigileremo attentamente sulla futura progettualità, in quanto resta da definire insieme ai cittadini, il futuro della struttura ed il destino del chiosco, di concerto con l’amministrazione Comunale e gli imprenditori più attenti della zona».
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