ORTE - «Considerati gli innumerevoli disagi che coinvolgono i tanti pendolari sulla tratta Roma-Orte–Viterbo e sulla tratta Roma-Orte-Ancona, ormai da oltre 6 mesi, i sindaci dei comuni di Viterbo, Orte, Bassano in Teverina, Vasanello, Gallese, Corchiano, Canepina, Vallerano, Fabbrica di Roma, Vitorchiano, Bomarzo, Montefiascone, Acquapendente, Calcata, Carbognano, Castiglione in Teverina, Cellere, Civitella d’Agliano, Faleria, Gradoli, Lubriano, Marta, Nepi, Oriolo Romano, Proceno, Villa San Giovanni in Tuscia, hanno firmato un’ istanza con cui si richiede l’istituzione di un tavolo permanente interregionale con le regioni Lazio, Toscana, Umbria e Marche, le amministrazioni comunali coinvolte, Rfi, Trenitalia e Mit per affrontare le emergenze contingenti e definire una strategia condivisa per un servizio ferroviario integrato, regolare e competitivo, per la tutela e valorizzazione degli obblighi di servizio pubblico, nel rispetto dei principi elementari di pubblica utilità, di equità territoriale e coesione sociale. Confidiamo in un riscontro in tempi brevi e in una proficua collaborazione con le istituzioni coinvolte». Così, in una nota, l’amministrazione comunale di Orte che, nella lettera firmata con i ventisei sindaci, afferma: «Orte è una delle 100 stazioni più importanti d’Italia, sia per la numerosità dei collegamenti da e verso la Capitale, che per movimentazione di passeggeri. Lavoratori e studenti di tutti i Comuni della Tuscia, compreso il capoluogo Viterbo, ed anche della bassa Umbria (Comuni di Narni ed Amelia), convergono verso la Stazione di Orte per raggiungere la Capitale in 35/40 minuti di percorrenza, grazie ai numerosi collegamenti rappresentati dai treni Regionali veloci provenienti da Umbria e Marche e dalla Toscana. Da gennaio 2025 importanti lavori infrastrutturali, hanno determinato pesanti disagi per i pendolari con gravi ripercussioni sull’organizzazione vita/lavoro di migliaia di persone. Innumerevoli i disagi determinati da cambi di orario, dal dirottamento di numerosi treni sulla linea convenzionale, ritardi, cancellazioni, tutti sopportati con la speranza che gli interventi, una volta conclusi, avrebbero determinato un netto miglioramento della qualità del servizio offerto. Il termine dei lavori inizialmente era previsto per fine marzo, poi spostato a fine di maggio, ma ad oggi sono ancora in corso e continui sono i disagi, gli spostamenti di orario e di traccia che fortemente impattano sugli obblighi di servizio pubblico atti a garantire le esigenze di mobilità delle comunità locali. Modifiche introdotte come temporanee sembrano diventate strutturali, come il caso del treno RV 4530 da Roma Termini a Viterbo o del treno IC 598». «Fondato è il timore - prosegue la lettera - che progressivamente i treni interregionali umbri, marchigiani, toscani e laziali da e verso la Capitale possano subire una completa traslazione dalla linea Alta velocità alla linea cosiddetta convenzionale, con le ovvie ripercussioni in termini di allungamento dei tempi di percorrenza ed una possibile riduzione dei convogli Regionali Veloci e Regionali al momento disponibili sulla linea Orte-Fiumicino, con conseguente sovraffollamento degli stessi. Si tratterebbe di uno scenario fortemente punitivo per i cittadini che utilizzano quotidianamente il servizio ferroviario.

La disponibilità di collegamenti ferroviari efficienti e accessibili rappresenta una condizione essenziale per garantire il diritto alla mobilità, sostenere la residenzialità e promuovere sviluppo economico e coesione sociale, oltre a garantire una mobilità sostenibile. Si sta andando verso l’assoluta predominanza dei servizi commerciali, attualmente Freccia e Italo, in contrasto con gli accordi quadro sottoscritti tra il Gestore della Infrastruttura Ferroviaria e le Regioni Lazio, Umbria, Marche e Toscana; viene disatteso il principio di equità e universalità dei servizi pubblici sovvenzionati».

L’ istanza dei sindaci firmatari si aggiunge a quella già promossa da 31 Sindaci della Provincia di Terni e della bassa Toscana. «Si richiede pertanto l’istituzione di un tavolo permanente interregionale con le regioni Lazio, Toscana, Umbria e Marche, le amministrazioni comunali coinvolte, Rfi, Trenitalia e MIT per affrontare le emergenze contingenti e definire una strategia condivisa per un servizio ferroviario integrato, regolare e competitivo, per la tutela e valorizzazione degli obblighi di servizio pubblico, nel rispetto dei principi elementari di pubblica utilità, di equità territoriale e coesione sociale», concludono dal palazzo comunale di Orte.

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