CERVETERI - I dati di fine 2022 e inizio 2023 raccolti dall'Anbi, in tema siccità, soprattutto per quel che riguarda la situazione a Cerveteri fanno preoccupare. Di pioggia se ne è vista poca. A dimostrarlo sono i fossi (il Vaccina e il Sanguinara a Ladispoli) quasi completamente asciutti. Stessa situazione a Cerveteri dove ora si teme per i prossimi raccolti. A breve, nella città balneare il Re Carciofo tornerà protagonista della tre giorni a lui dedicata. Ma con la siccità che incombe le preoccupazioni crescono. Per cercare di non perdere il raccolto e salvare il salvabile è chiaro che i produttori dovranno rimboccarsi le maniche provvedendo, magari con l'utilizzo dei loro pozzi. Ma quella della siccità, come sostenuto dall'Anbi, deve essere un problema che andrà affrontato strutturalmente nel tempo, con la realizzazione, magari di invasi dove raccogliere l'acqua piovana da redistribuire poi tra gli agricoltori.

FERRI: «NECESSARIO CHE GLI ENTI SI RIUNISCANO PER UNA PIANIFICAZIONE A LIVELLO NAZIONALE»

Soluzione, questa, sostenuta già nei mesi scorsi e ora ribadita anche oggi dall'assessore all'agricoltura di Cerveteri, Riccardo Ferri: «Basta osservare i torrenti prosciugati già a febbraio per capire quale sarà l'andazzo negli anni futuri. Se la siccità incombe ora, figuriamoci - ha detto - a luglio ed agosto». Per l'assessore Ferri è necessario che «gli Enti si riuniscano per una pianificazione a livello nazionale, altrimenti le colture italiane subiranno sempre dei cambiamenti sostanziali».

SACCHETTI (CONSORZIO): «IL PIANO “LAGHETTI” UNA VALIDA RISPOSTA»

E intanto si è partiti con l'irrigazione anticipata. Già ora, a febbraio, il Consorzio ha iniziato a rifornire gli agricoltori sebbene «il regolamento anche in questa regione prevedeva l'avvio ad aprile», come spiegato dal presidente del Consorzio Niccolò Sacchetti. «Sono tre anni che a febbraio riceviamo puntualmente richieste di anticipo per l’irrigazione e per questo motivo ci attiviamo per iniziare in anticipo». E anche per Sacchetti sono necessarie, a questo punto, «programmazione e azioni per recuperare il grave deficit ad iniziare dall'acqua che arriva con la pioggia che già è scarsa e che viene recuperata solo nella misura dell11%. Il piano “Laghetti” può costituire una valida risposta per aprire una nuova era basata sulla prevenzione e non più solo sull’emergenza per dare forza ad un patto per il suolo che deve vedere uniti cittadini, consorziati, imprese ed Enti locali».

LO STUDIO ANBI

Secondo i dati dell'ultimo report dell'Anbi, a Cerveteri sono caduti 250 millimetri di pioggia nell’ultimo anno (ciò equivale secondo il report a -68% sulla media complessiva), praticamente pari a quanto accade nelle regioni aride del Nord Africa e del Medio Oriente.

SERI (CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI LADISPOLI - CERVETERI): «LA SICCITÀ SI PAGHERÀ IN BOLLETTA»
«La situazione è questa – conclude Roberto Seri della Confederazione Italiana Agricoltori Ladispoli-Cerveteri – e si pagherà di più in bolletta per annaffiare ortaggi e prodotti di stagione. Delle avvisaglie si erano già avute con i vigneti. Non ci sono soluzioni se non costruire delle strutture».


©RIPRODUZIONE RISERVATA