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La professoressa Tiziana Laureti, direttrice del Deim e ordinaria di Statistica Economica all’Unitus, dal 3 novembre prossimo succederà al Magnifico Rettore Stefano Ubertini. Sarà la prima donna rettore dell’ateneo viterbese che guiderà da cittadina nativa e residente nella città dei papi.
Professoressa Tiziana Laureti, lei è il primo rettore donna dell’Unitus ed è viterbese: quali le emozioni di questi due fattori?
«Già come prima donna l’emozione è molto forte perché senti di racchiudere tutte le speranze e le aspettative delle altre colleghe che hanno lavorato cercando di ricoprire questi ruoli. È un aspetto molto importante che mi dà molto orgoglio e responsabilità per tutte le colleghe, le docenti e il personale tecnico-amministrativo. Ciò dà gioia ma, ovviamente, anche senso di responsabilità».
Professoressa Laureti può preventivare quali saranno le linee guida del suo prossimo mandato?
«Come ho scritto nel programma, che ho presentato come candidatura per le elezioni, alcune linee guida sono la prosecuzione con l’intensa attività d’internazionalizzazione del nostro ateneo. Nel mio mandato conto di stimolare ancora di più le attività con i paesi europei, permettendo l’accoglienza degli studenti che vengono nella nostra università in maniera adeguata con alloggi non solo per gli studenti stranieri ma anche per quelli fuori sede. Una linea molto importante è l’apertura di un corso all’Estero, sul quale ci stiamo già lavorando, in Uzbekistan: sarà un fatto molto importante per il nostro ateneo con nostri docenti che andranno a insegnare sul posto. A settembre andremo anche con il rettore Stefano Ubertini, a settembre, per definire gli ultimi accordi perché siamo già in procinto».
Quando ha deciso di candidarsi alla carica di magnifico rettore?
«Era un desiderio sotteso, un’aspirazione che avevo molto forte. Da direttrice di dipartimento ho partecipato alla vita della governance dell’ateneo e il desiderio si è accresciuto ma la candidatura nasce da una serie di riflessioni fatte dall’inizio del 2025. È stato un mio auspicio perché sono molto determinata ma devi avere l’appoggio di tutti i colleghi e il fatto non era assolutamente scontato».
Come considera il ruolo dell’Unitus nel panorama accademico italiano?
«L’Unitus ha un ruolo oggi già importante nel panorama accademico italiano. È un ateneo che si posiziona ai primi posti, in Italia, per la capacità di finanziarsi con fondi esterni per la ricerca, da bandi competitivi e da convenzioni.
Questo è un aspetto estremamente importante che viene premiato e valorizzato dal Ministero dell’Università e denota un’eccellenza dei ricercatori che lavorano in questo ateneo.
Questi fondi vengono spesso impiegati e raccolti per l’attivazione di dottorati di ricerca, infatti siamo anche qui ai primi posti in Italia per il numero dei dottorandi di ricerca che abbiamo: sono i giovani, il seme per sviluppare la nuova ricerca. Credo che questi due aspetti siano già estremamente importanti. Poi l’altra caratteristica del nostro ateneo è il contatto con gli studenti in una forma molto vicina alle loro esigenze che gli consente di rapportarsi ai docenti in modo meno formale e rigida: questo viene valorizzato, poi, dagli studenti al termine del loro percorso con valutazioni molto positive che collocano l’Unitus ai primi posti. Le ho detto tre cose diverse che mettono l’Unitus, per la didattica e la ricerca, ai primi posti in Italia».
Quali sono, secondo lei, le urgenze che l’Unitus dovrà risolvere nel breve termine?
«Sicuramente la situazione che si è venuta a creare per l’incendio che ha colpito i dipartimenti di Agraria il 4 giugno scorso. Molto è stato fatto perché abbiamo riaperto i due edifici e ripristinate molte funzionalità ma, chiaramente, vanno individuati nuovi spazi per i laboratori perché adesso molte attività si svolgono presso altri colleghi che sono stati estremamente collaborativi. Una prima cosa sarà la costruzione di un nuovo edificio per i laboratori».
La sua esperienza come direttrice del dipartimento Deim e insegnante di Statistica Economica ha rilievi internazionali: cosa pensa dell’attuale situazione economica in Italia e in Europa?
«L’Italia rispetto all’Europa sta crescendo bene come Pil ma abbiamo la crisi della Germania e la stagnazione che danno un freno allo sviluppo dell’economia europea. Le guerre, con l’aumento dei beni energetici e l’inflazione che abbiamo sperimentato nel 2022-23 hanno provocato una perdita del potere d’acquisto molto forte da parte delle famiglie che si sono, se non hanno ben incrementato il reddito, impoverite. Questo lo studio e mi trovo a scoprire situazione di povertà nel nostro Paese molto dure.
L’Italia è un paese che ha situazioni opposte, aree molto povere e altre molto ricche. Viterbo è un po’ al di sotto della media nazionale e, a mio avviso, ha potenzialità non sviluppate e espresse, lo diciamo da sempre. Io sono viterbese e la prima dell’ateneo a ricoprire questo ruolo e mi sento una grande responsabilità ma farò di tutto per stimolare il territorio in una relazione molto forte che già c’è ma da stimolarla ancora di più per creare sviluppo economico sul territorio».
Il suo sarà un mandato in continuità con il rettore uscente Stefano Ubertini?
«Nella sostanza credo di essere in continuità con Stefano Ubertini che stimo molto e che apprezzo per il lavoro che ha svolto per il nostro ateneo. Gli ha dato una spinta notevole con l’internazionalizzazione e individuando delle linee di sviluppo: per cui si deve continuare su queste linee perché sono vincenti. Alcuni elementi, ovviamente, essendo io un’altra persona saranno peculiari cercando di sviluppare il rilancio di alcune aree dell’ateneo che ritengo importante valorizzare».