CERVETERI – Da una parte i progetti comunali sulla costa in vista dell’estate targata 2024 ma intanto l’erosione si mangia la sabbia. A Campo di Mare, frazione di Cerveteri, le onde continuano inesorabilmente a creare danni. Ed è stata quasi cancellata la stradina che unisce i comuni di Ladispoli e Cerveteri (foto Roberto Tedone). Il rischio è che tra qualche anno non ci sia più il collegamento diretto sulla sabbia. Degli interventi in difesa del litorale non sono stati ancora programmati in futuro, una questione che preoccupa non poco la categoria dei balneari ma anche chi si ritrova a gestire siti naturalisti, come la preziosa palude di Torre Flavia decisamente sotto attacco. «Purtroppo le mareggiate di questo ultimo periodo – parla Corrado Battisti, responsabile dell’oasi protetta per conto di Città Metropolitana – non sono state benevole. Ampi tratti sono stati spazzati via dalla furia del mare. Le azioni erosive almeno hanno risparmiato la spiaggia di Campo di Mare, non la zona che si avvicina alla palude. E i pericoli ora sono molteplici per l’avifauna migratoria e la flora».

È corsa contro il tempo dunque perché effettivamente il piano delle scogliere sulla carta ci sarebbe pure, solo che l’iter burocratico è fermo al palo. La Regione Lazio ha deliberato 6 milioni di euro per Ladispoli ma si dovrà attendere almeno il 2025 per vedere le barriere antierosione. Fondi previsti anche per proteggere il sito di Torre Flavia con centinaia di migliaia di euro e anche qui niente via libera perché i cantieri dovranno partire tutti insieme. Solo che ora, dopo i tanti annunci di questi anni, inizia a regnare scetticismo. Danni anche a sud, verso Marina di Palo. Stessa storia, con la spiaggia verso San Nicola e il Castello di Palo praticamente mangiata dalle onde con il rischio, come accaduto in passato, che il mare si porti via gli scheletri degli antichi romani sotto le dune mediterranee. Se Ladispoli comunque spera, a Cerveteri c’è rassegnazione. Niente contributi economici destinati invece a Campo di Mare nonostante i disperati appelli lanciati dagli operatori del settore, dall’Assobalneari e recentemente anche dalla Giunta. Le richieste sono state cestinate e la località etrusca è fuori dai radar dei finanziamenti anche nel 2025. Comune che intanto si consola con i quattro punti programmatici concretizzati con un atto di indirizzo ufficiale in sede di giunta. È stato definito “Caere Camp” e comprenderà - come si legge sul documento - un chiosco, animazione per bambini in un’area ludico-ricreativa e riservata allo yoga. Spazio anche per gli sport acquatici e balneari.

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