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«1829 infortuni sul lavoro nella Tuscia nel 2024. Sono i dati del Report di Asl e regione Lazio per la provincia di Viterbo».
Lo dichiara il segretario generale della Uil di Viterbo Giancarlo Turchetti.
«Gli infortuni – dice Turchetti – sono stati 889 nel semestre gennaio-giugno e 940 tra luglio e dicembre, con un aumento del 5,7%. Gli infortuni nella regione Lazio sono stati circa il 7% degli infortuni totali in Italia. Quelli avvenuti Viterbese rappresentano il 4,7% di quelli accaduti in regione».
Il mese con più infortuni è stato settembre (177). Così poi durante gli altri mesi dell’anno: gennaio (136), febbraio (121, marzo (163), aprile (150), maggio (161), giugno (158), luglio (174), agosto (130), ottobre (157), novembre (171), dicembre (131).
«Il primo maggio – sottolinea Turchetti – è la festa dei lavoratori. E i sindacati confederali manifesteranno in tutta Italia.
Con un’unica parola d’ordine: Uniti per un lavoro sicuro.
Anche per ricordare al governo di Giorgia Meloni che non si è per nulla impegnato per fronteggiare la questione della sicurezza sul lavoro, in un paese come l’Italia che registra mille morti all’anno, 3 al giorno.
L’ultima manovra del governo non vede neanche un euro su sicurezza, salute e prevenzione per i lavoratori».
«Chiediamo al governo – prosegue poi Turchetti – di investire sulla formazione per lavoratori e aziende, così come sulla prevenzione. Chiediamo inoltre - continua Turchetti - di aumentare il personale ispettivo, perché quanto è stato fatto è insufficiente per fare le verifiche necessarie.
Chiediamo al governo di introdurre anche il reato di omicidio sul lavoro per chi manomette le macchine per produrre di più, come è successo a Prato, causando la morte di Luana D’Orazio. Chiediamo infine - conclude il segretario generale della Uil di Viterbo - di escludere dagli appalti pubblici tutte quelle aziende che non rispettano la normativa sulla sicurezza».