ALLUMIERE - Ieri ad Allumiere è stato il giorno del silenzio e del dolore. Si sono svolti ieri pomeriggio alle 15 nella parrocchia del paese i funerali di Paolo Moroni alla presenza del sindaco Antonio Pasquini, dei membri dell'amministrazione comunale e dell'Agraria, dei carabinieri, delle varie autorità e di una moltitudine di persone. Nessuno è voluto mancare: l'intera comunità collinare si è stretta, infatti, intorno alla meravigliosa famiglia Moroni per partecipare al loro dolore e per dare l'estremo saluto a una delle menti più eccelse, Paolo Moroni, ucciso ad Amsterdam, città nella quale lavorava da circa 10 anni e dove si era distinto per la sua grande intelligenza, capacità e serietà.

[caption id="attachment_400512" align="alignleft" width="300"] (Foto da internet)[/caption]

La famiglia Moroni è una famiglia eccezionale nota per il ristorante ''Da Tramontana'' meta di svariate persone, gruppi e famiglie di ogni dove attirate dal buon cibo e dal piacere di essere accolti e coccolati dagli eccezionali gestori. La famiglia Moroni inoltre è impegnata nel sociale e sempre pronta a dare una mano a chi ha bisogno e nessuno in paese può dimenticare che durante il lockdown sono stati dei veri e propri angeli preparando e servendo pasti caldi gratuitamente a tante persone e quindi è naturale che ad Allumiere sono salite tante persone venute da Roma e dal comprensorio per salutare Paolo e per essere vicini alla famiglia. Alle 15 circa è arrivato il carro funebre davanti alla parrocchia e la bara è stata portata in chiesa nel silenzio e fra le lacrime e i singhiozzi di tutti: nessuno si dà pace per questa vita strappata immeritatamente. La messa è stata celebrata dal parroco Don Roberto e concelebrata da don Augusto, don Herbert, don Giovanni. Dopo il saluto del parroco, ha preso la parola il sindaco che ha sottolineato: "Ripudiamo la violenza in ogni forma, avremmo voluto festeggiare i tuoi successi per il tuo lavoro a livello internazionale". Il sindaco ha poi portato il saluto e il cordoglio di tutto il popolo. Toccanti ed emozionanti le parole della sorella di Paolo, Gabriella, nota e stimata ballerina, coreografa e proprietaria del centro di danza Danceworld che da anni è un polo importantissimo di questa disciplina per tutto il comprensorio. "Paole' ti voglio salutare anche se per come eri discreto, mi avresti detto non fare la noia! Sei stato un figlio, un fratello e uno zio speciale, il mago del computer il nostro ''Ingegnere''. Dal posto dove sei dai forza a mamma e papà e a tutti noi. Ciao Paolè''. Sì perché Paolo non solo era un genio, ma era anche un vero signore: educato, gentile, riservato e umile; non cercava i riflettori e passava in punta di piedi ovunque. Bellissima l'omelia del parroco don Roberto, il quale dopo aver letto il vangelo sulla morte di Gesù ha evidenziato che "l'unica certezza che abbiamo nascendo è la morte" e ha ricordato che Paolo aveva fatto parte dell'Azione Cattolica e la condivisione nell'azione cattolica; don Roberto, poi, ha detto: "Il velo che oscura lo sguardo degli uomini, ora non è più sul viso di Paolo perché lui già vede Dio che è il Dio della vita, che ci ha crea
ti per la vita eterna. Hanno ucciso il corpo non la "vita" di Paolo che prosegue nell'eternità di Dio. Dio non ci imbroglia, non ci tradisce. L'angelo disse alle donne: di non aver paura perché chi cercavano non era più lì nel sepolcro. La morte non è una fine ma un inizio: Paolo continuerà a vivere con voi in modo spirituale". Don Roberto ha poi concluso l'omelia con una preghiera di don Tonino Bello dedicata alla Madonna, mettendo tutta la famiglia di Paolo sotto la protezione della Madonna della Grazie. Ad animare la messa, il coro del Ggp. Eccellente il lavoro dei volontari della Prociv, dell'Aepoc e della Cri che hanno coordinato sia gli ingressi in chiesa che fuori. Dopo la comunione ha preso la parola don Augusto ricordando che "Paolo faceva parte della prima squadra di chierichetti", che "lui trasmetteva gioia" e poi ha sottolineato: "Oggi serve tenerezza, dobbiamo mettere tanta tenerezza soprattutto verso la sua famiglia. Mi sembra di rivederlo alla messa del Giovedì Santo quando per la prima volta ho lavato i piedi ai chierichetti. Stiamo vicini a Paolo con le nostre preghiere e con le nostre carezze". A seguire ha preso la parola l'ex parroco di Tolfa don Giovanni Demeterca, il quale ha salutato i genitori e famigliari ricordando alla famiglia e a tutti i fedeli che "Paolo dal cielo sarà sempre vicino a tutti con il suo sorriso". L'ultimo saluto alla "Madonnina" dopo i misteri del rosario recitati da Don Roberto con la partecipazione di tantissime persone e poi c'è stata la benedizione e il cugino di Paolo, Davide, ha ringraziato Dio per "avere avuto un cugino così speciale" e come se parlasse con lui lo ha salutato così: "Parleremo di te con il sorriso sulle labbra, ma perdonami perché adesso ancora non ce la faccio, il dolore è troppo forte". Il feretro è uscito fra ali di folla e poi è stato caricato dopo la benedizione sul carro funebre e tutti i famigliari e la gente ha accompagnato a piedi Paolo fino all'edicola della Madonna sotto Monte Roncone e da lì è stato poi trasportato al cimitero e sepolto. Da rilevare che il servizio d'ordine è stato curato dai gruppi di protezione civile attivati dal coordinamento tramite il presidente regionale di Aeopc Lazio Alessandro Sacripanti ed erano presenti i volontari del Gruppo comunale di Canale Monterano, quelli del gruppo comunale di Oriolo Romano, quelli dell'Aeopc di Tarquinia, quelli del gruppo comunale Tolfa e quelli del gruppo comunale di Allumiere e dell'Aeopc Allumiere.

Rom. Mos.


La lettera del sindaco Antonio Pasquini che ha gridato «No alla violenza»

«È giunta l’ora di condannare una volta per tutte i continui attacchi alla vita»

ALLUMIERE - Il sindaco di Allumiere a nome di tutta l'amministrazione comunale ha scritto una sentita lettera per Paolo e la sua famiglia e per gridare da Allumiere ''Basta alla violenza di ogni genere". Nella lettera letta dal sindaco si legge: "Ciao Paolo, oggi la nostra comunità cristiana e laica è qui riunita per salutarti e cercare di dare un po’ di conforto ai tuoi famigliari; siamo qui, riuniti, come amici, conoscenti o semplici cittadini che con forza gridano ''No alla violenza''. Avremmo voluto condividere i tuoi successi ormai tangibili e di livello mondiale. La tua semplicità, nello stare seduto sulle scale all’esterno di casa a lavorare con il tuo pc, si coniugava con i successi professionali nelle start-app e nell’organizzazione di importanti eventi. Purtroppo la violenza dell’essere umano ha distrutto tutto, lacerato i sentimenti di tanti, destato tristezza in molti, ci ha reso terribilmente testimoni del senso di precarietà della quotidianità, della vita. Oggi, la nostra comunità urla a gran voce. È giunta l’ora di condannare una volta per tutte i continui attacchi alla vita; è giunta l’ora di prendere le distanze da qualsiasi atto che provoca, o possa provocare, danno fisico o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata. Come ha detto Papa Francesco: “Oggi, lo ripeto, non è tempo di indifferenza: o siamo fratelli o crolla tutto. La pace e la violenza non possono abitare nella stessa dimora”. La pace e l'amore verso il prossimo diventino, quindi, un diritto ed un dovere per tutti. Avere cura e rispetto degli altri non può continuare ad essere segno di debolezza, la vera forza d’animo si manifesta attraverso una costante e profonda attenzione al rispetto dell’altro, questa deve essere le priorità di tutti, anche di coloro che hanno in carico il destino dei Popoli.Rivendicare la dignità di ogni uomo credente o non credente e il rispetto della libertà e dei diritti umani, della verità e dei valori morali come unica strada che possa assicurare un avvenire più umano, più giusto, più pacifico. Non dobbiamo restare inerti e silenti di fronte ad un sistema violento che minaccia la vita e la libertà di vivere. È una questione di giustizia sociale, è una questione morale. Ecco perché occorre recuperare un’attenzione globale alla persona, in ogni ambito della vita. A voi familiari di Paolo, va la nostra vicinanza fisica e affettiva, i valori della vita e della famiglia sono al centro del vostro cuore e Paolo, oggi, qui tra noi lascia alla nostra comunità l’esempio di una vita vissuta con gentilezza, umiltà e rispetto, tre valori per i quali dobbiamo lottare quotidianamente. Ciao Paolo".