Vuole ottenere dalla ex un “ultimo incontro chiarificatore” ma mette in atto una serie di comportamenti morbosi nei confronti della ragazza che gli sono valsi l’ammonimento.

Il provvedimento nei confronti di un viterbese è stato emesso domenica dal questore in seguito a una scrupolosa e rapida attività istruttoria operata dalla divisione anticrimine della polizia, diretta da Fabio Zampaglione.  Secondo quanto ricostruito dagli agenti, il giovane dopo la conclusione di un rapporto sentimentale con una coetanea ha iniziato ad avere nei suoi confronti atteggiamenti morbosi consistenti in messaggi, appostamenti sotto casa e nel luogo di lavoro, arrivando addirittura a chiedere informazioni ad alcuni conoscenti per poterla seguire in un ristorante per ottenere, come detto, il tanto sperato “ultimo incontro chiarificatore”.

L’ammonimento è scattato d’urgenza, anche in assenza di specifica denuncia, per tutelare la vittima, che ha vissuto in un perenne stato di ansia dovuto agli atteggiamenti intrusivi dell’ex compagno, da ulteriori e possibili atti di violenza fisica, psicologica o verbale. All’atto della notifica del provvedimento al giovane, questo è stato reso edotto delle conseguenze che possono derivare dalla reiterazione delle condotte per cui il provvedimento stesso è stato emesso.

Il destinatario della misura di prevenzione è stato invitato anche  a seguire, a titolo gratuito, un percorso di recupero comportamentale presso gli enti che hanno siglato con la Questura di Viterbo uno specifico accordo denominato “Protocollo Zeus”, con lo scopo di accogliere le persone ammonite che si sono rese responsabili di fatti riconducibili ai reati di violenza domestica o di genere. “La Questura di Viterbo – si legge in una nota - promuove la cultura della legalità e invita le donne vittime di atti persecutori a esporre i fatti senza paura a personale specializzato dei propri uffici i quali, con professionalità ed empatia, sapranno ascoltare e mettere in campo tutti gli strumenti utili alla prevenzione e repressione di questi gravi fenomeni criminosi”.