SORIANO NEL CIMINO - Boom di turisti nel paese cimino, arrivati da tutta Italia per ammirare le bellezze storico-naturalistiche del territorio: Castello Orsini, il borgo medievale, Palazzo Chigi Albani e la Faggeta Vetusta sono state le mete più gettonate durante le vacanze di Pasqua.

«Tantissimi i turisti che hanno visitato la perla dei Cimini in questo periodo di festa, trascorrendo piacevoli giornate alla scoperta delle straordinarie bellezze del territorio», fanno sapere dall’amministrazione comunale.

«Una grande soddisfazione per il nostro Comune - commentano il sindaco Roberto Camilli e l'assessore al Turismo Rachele Chiani - che ripaga tutto l’impegno nell’organizzare un’offerta turistica di elevata qualità ed in grado di rispondere ad ogni tipo di esigenza. Offriamo proposte turistiche molto differenziate, in grado di intercettare i gusti dei diversi visitatori: dai percorsi storico-naturalistici, perfetti per camminatori che amano l’andamento lento e riposante, ai tracciati storici, per gli appassionati del passato, fino ai sentieri ed alle esperienze più ricche di adrenalina. Vedere le vie del borgo affollate di turisti è stata una significativa gratificazione per tutta la nostra comunità».

Nonostante il meteo incerto, con un clima talvolta poco primaverile, turisti provenienti da tutta Italia hanno trascorso le vacanze di Pasqua alla scoperta del ricco territorio di Soriano nel Cimino. «Un’offerta turistica che si arricchisce costantemente - concludono dall’amministrazione comunale - e che può contare sulla preziosa collaborazione della Sam e dei volontari della @proloco_soriano . Grazie alla sinergia, ed all’impegno di tutti, è possibile raggiungere questi importanti risultati».

Prende inizio dalla “faggeta vetusta” del Monte Cimino, nel frattempo, il viaggio nell’Etruria meridionale di Federico Quaranta, nella prossima puntata de “Il Provinciale”, in onda domani alle ore 14 su Rai 2.

Una foresta «impervia e spaventosa, dove nessuno osa addentrarsi», secondo le testimonianze dello storico romano Tito Livio. Una “selva oscura” che suggestionò anche Dante, il quale avrebbe preso da qui ispirazione per l’incipit della Divina Commedia, secondo l’opinione di alcuni storici che ricordano come nel 1300 il Sommo Poeta attraversò queste terre per recarsi a Roma in occasione del primo giubileo.

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