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LADISPOLI – Siringhe usate, legni e chiodi resti di falò in riva al mare e poi i soliti bigattini abbandonati sugli scogli da i pescatori che se ne infischiano delle normative. Riflettori di nuovo accesi sul degrado che attanaglia diverse spiagge libere sia sud che a nord. Hanno fatto presto il giro dei social le fotografie del campeggio abusivo a Marina di Palo, zona sud della città. Soltanto pochi giorni fa Polizia di Stato, Capitaneria di Porto e Polizia Locale, con un’azione sinergica congiunta, avevano posto sotto sequestro delle tende sul lungomare di via Regina Elena, sgomberato un gruppetto di campeggiatori illegali composto da italiani e sudamericani poi pure sanzionati con 200 euro di multa ciascuno. I residenti ora tornano a protestare la presenza di fornelletti elettrici, barbecue e materiale pericoloso. Ieri mattina, di conseguenza, i resti delle braci erano in riva al mare. Analogo discorso a nord, nei pressi di Marco Polo. «Qui c’è chi pensa di fare campeggio pure in mezzo alla strada – denuncia pubblicamente Alessandro – con cena preparata su una tavola improvvisata persino sul marciapiede. Regna l’anarchia e c’è difficoltà nel far rispettare le semplici regole civili». A Marina San Nicola cresce la preoccupazione per la presenza delle siringhe. «Un’altra usata ed abbandonata sulla sabbia tra la Posta Vecchia e il Castello Odescalchi – scrive Romina –, speriamo si adottino provvedimenti seri perché queste spiagge stanno diventando un covo di malavita e di sporcizia, ovunque, persino sui tratti di arenili più difficili da raggiungere. Non ho più parole. Un mese fa mi sono punta proprio in questo punto e ho dovuto fare l’antitetanica e, per precauzione, ogni tre mesi dovrà sottopormi a nuove analisi per scongiurare di non aver preso nulla. Sono solo amareggiata di vedere la mia amatissima San Nicola ridotta così». In via Regina Elena Bigattini, ami e lenze sono stati ritrovati da alcuni bagnanti in pieno centro in via Regina Elena. La guardia costiera potrebbe tornare ancora ad usare la mano pesante dopo le decine di multe inflitte ai pescatori nel mese di giugno.
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