CERVETERI - «Ogni inverno si ripete, puntuale come il Natale, la stessa storia. Il mare si prende la costa, mareggiata dopo mareggiata, metro dopo metro». L'esponente di Cerveteri Civica, Alessandro Magnani punta i riflettori sui danni che le mareggiate stanno causando sul litorale. A Campo di Mare ampi pezzi di arenile, nell'ultima ondata di maltempo, sono stati completamente sommersi. Con relativi danni alle strutture balneari che insistono sull'area. «Gli enti locali - ha detto Magnani - hanno il dovere di attivarsi perché siano messe in atto misure di protezione, ma sono in colpevole, colpevolissimo ritardo». Dito puntato contro l'amministrazione etrusca. «A settembre 2020, in particolare, la giunta Pascucci delibera di chiedere i fondi stanziati dal Ministero dell’Interno per la mitigazione del rischio idrogeologico. L’importo relativo all’erosione è pari a 1.332.922 euro». Ma alle «buone intenzioni - ha proseguito Magnani - non sono seguiti i fatti: i soldi non sono stati ottenuti, per errori nella trasmissione della documentazione necessaria». E ora che la situazione sta peggiorando, l'esponente di Cerveteri Civica si chiede «quali intenzioni abbia questa amministrazione, che in campagna elettorale aveva promesso l’ottenimento di quei soldi e recentemente ha anche firmato una Carta dei comuni custodi delle dune costiere mediterranee, prendendo un impegno proattivo nella protezione del litorale».

«Abbiamo chiesto un finanziamento, si tratta di fondi Pnrr - ha spiegato intanto il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti - per l'erosione costiera e siamo in attesa di sapere se otterremo il finanziamento».

Nel frattempo non si può far altro che aspettare. Proprio come non può far altro che aspettare il Comune di Ladispoli in attesa delle procedure di valutazione di impatto ambientale da parte della Regione Lazio. «Se i tempi fossero più veloci - ha detto il sindaco Alessandro Grando a News&Coffee - saremmo più felici. Nel frattempo il tempo passa e i fenomeni erosivi continuano». Il progetto dell'amministrazione prevedeva delle barriere a protezione dell'intera costa: da Torre Flavia a Marina di Palo. E ora, ci sarà da risolvere anche un altro problema: l'aumento dei prezzi dei materiali. «A causa del caro prezzi - ha aggiunto Grando - i quadri economici sono aumentati del 30/40%. Quasi certamente i fondi che abbiamo non potranno bastare». Ed escludendo la possibilità di "sacrificare" la realizzazione di parte del progetto («Funziona perché ha una sua complessità, non si può eliminare un pezzo», ha sottolineato il primo cittadino), molto probabilmente i fondi messi a disposizione per la sua realizzazione dovranno essere incrementati ulteriormente.

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