CERVETERI – Dopo le recenti dichiarazioni della sindaca di Cerveteri, che ha puntato il dito contro Arsial per i disagi patiti dai residenti de I Terzi e per la gestione del servizio idrico, arriva la replica, netta e puntuale, del presidente Massimiliano Raffa. In una lunga missiva non usa mezzi termini e smonta punto per punto le accuse: «È opportuno ricordare – scrive Raffa – che, pur non avendo alcun obbligo normativo, l’Agenzia ha garantito per decenni e continua tuttora a garantire interventi ordinari e straordinari per assicurare la sub-distribuzione idrica in alcune aree del Lazio, sostenendo oneri finanziari e organizzativi ingenti». Una risposta che va oltre la difesa d’ufficio e tocca il cuore della questione: chi è davvero competente nella gestione della rete idrica.«Arsial interviene solo in caso di guasti o malfunzionamenti delle proprie infrastrutture – precisa la nota – ma non può farsi carico di problemi legati all’uso improprio o a un fabbisogno che supera la portata del sistema». La situazione attuale, chiarisce il presidente, è profondamente cambiata: quei territori, un tempo rurali, sono oggi aree urbanizzate e per legge devono rientrare nel sistema di gestione ordinaria del Servizio Idrico Integrato. Raffa richiama la Legge Regionale 20/2024, che stabilisce il trasferimento degli acquedotti dai vecchi enti gestori ai Comuni, per poi affidarli al gestore unico dell’ambito territoriale. «Arsial – ribadisce – ha già trasmesso tutta la documentazione necessaria e avviato un percorso di collaborazione con i tecnici comunali. Ma fino alla firma degli atti di trasferimento non possiamo sostituirci alle amministrazioni competenti». Il presidente non nasconde l’amarezza: «Dispiace constatare – scrive – che, invece di riconoscere l’impegno dell’Agenzia e la disponibilità a concludere il percorso, Arsial venga additata come inadempiente». Un passaggio, in particolare, lascia trasparire un certo fastidio: la sindaca ha ricordato che Arsial «dipende» dall’assessorato all’Agricoltura. La risposta è tagliente: «È come dire che un treno dipende dalle Ferrovie: informazione corretta, certo, ma che non sposta di un millimetro le competenze stabilite dalla legge». Pur condividendo la preoccupazione per il disagio dei cittadini, Arsial mette in chiaro che non gestisce direttamente l’acquedotto dei Terzi e che la soluzione definitiva passa solo attraverso il completamento del trasferimento di proprietà e la piena integrazione nel sistema idrico regionale. Il messaggio finale di Raffa, però, non chiude la porta al dialogo: «Restiamo disponibili – conclude – a fornire ogni supporto tecnico e a collaborare con le istituzioni per garantire la continuità del servizio, ma non accetteremo ulteriori rappresentazioni distorte della realtà».

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