«A Viterbo non esiste un piano di disinfestazione degli insetti». Lo dice l'assessore all'ambiente e verde pubblico, Giancarlo Martinengo. Il tema riguarda le preoccupazioni per la diffusione nel Lazio di alcuni casi di virus West Nile, la malattia trasmessa dalla puntura di un topo di zanzara. A Latina nei giorni scorsi è morta una 82enne. Altri 6 casi di infezioni sono segnalati sempre in provincia di Latina. Dall'inizio dell'anno segnalati anche a Modena, Novara, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, Pavia, Lodi, Cremona, Mantova, Venezia, Rovigo, Pafova e Oristano. A sollevare la problematica è stata una cittadina viterbese, Rosella Radicetti che, da mesi, attende una risposta dal Comune di Viterbo e dalla Asl ma senza effetti sulle misure contro il virus del Nilo occidentale. "Possiamo avere qualche informazione pubblica sul cosa sta facendo la Asl per prevenire l'infezione da virus della West Nile in concomitanza con il Comune di Viterbo? - chiede la viterbese - Mi sono sentita rispondere, nel corso degli anni, dal Comune di Viterbo che non ha mai effettuato disinfestazioni e derattizzazioni come gli altri comuni della provincia. Perché?». E, in effetti, la stessa risposta negativa sull'effettuazione delle disinfestazioni pubbliche è arrivata dall'assessore Martinengo che chiarisce la situazione. «Per quanto riguarda le attività del Comune – dice l'assessore - la società che gestisce l'appalto vigente di igiene urbana, Viterbo Ambiente, effettua un servizio di sanificazione con getto di acqua e sanificante calendarizzato secondo un programma stabilito, che è soprattutto effettuata nei punti dove maggiormente si concentra il guano dei volatili ma che investe le vie della città, si unisce la sanificazione interna di ogni caditoia che viene aperta e pulita viene poi effettuata la sanificazione ogni qualvolta particolari esigenze si dovessero manifestarsi». Interventi pubblici periodici, quindi, ci sono ma, secondo quanto afferma lo stesso assessore, non esiste un piano specifico di disinfestazione pubblica e derattizzazione. Fatto, invece, che è presente in altri Comuni e lo si dimostra facendo una semplice ricerca su internet. Tanto per citarne uno basta andare sul sito del comune di Brindisi per leggere l'ultimo 'Piano degli interventi di derattizzazione, disinfestazione e deblattizzazione" datato 10 aprile 2025. Basta fare anche una semplice ricerca sul motore di ricerca del sito istituzionale del Comune di Viterbo per valutare che tale piano non esiste. Come mai? Eppure i rischi ci sono e, anche se l'ultima segnalazione nella Tuscia di un caso di virus del Nilo occidentale risale al 2017, pochi giorni fa, come detto, è morta una persona a Latina e le segnalazioni in Italia sono in netto aumento. Come specificano gli esperti, nell'80% dei casi la puntura da zanzare infette da questo virus è asintomatica, mentre nel restante 20% dei casi provoca sintomi leggeri simili a quelli dell'influenza (febbre, nausea,dolori articolari, mal di testa, nausea, vomito, senso di spossatezza, eruzioni cutanee, ingrossamento dei linfonodi). Solo in meno dell'1% dei casi tali sintomi sono forti e portano alla febbre alta, forti tremori, sensi di disorientamento e problemi alla vista. Solo nei casi gravissimi (circa 1 su 1000) il virus, che ha un'incubazione tra i 2 ei 14 giorni, può portare all'encefalite, un'infiammazione del cervello, ed essere anche mortale. Il caso nel 2017 nella Tuscia fu segnalato su dei cavalli ma il virus, come visto, attacca anche l'uomo.
Non risultano, invece, casi acclarati sull'uomo. Rosella Radicetti si chiede perché Asl e Comune di Viterbo non le hanno mai risposto e perché non esista un Piano comunale per la disinfestazione per gli insetti e per i topi. Le segnalazioni, anche per i roditori, sono tantissime a Viterbo. La normativa di riferimento per le disinfestazioni comunali in Italia, in particolare per quanto riguarda la lotta contro insetti e roditori, si basa principalmente sul Regolamento (UE) n. 528/2012 e sul Decreto Legislativo 193/2007. Questi regolamenti, insieme ad altre disposizioni, includono le modalità con cui le aziende e gli enti pubblici devono intervenire per prevenire e gestire le infestazioni.