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Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), via libera all’unanimità dalla terza commissione. Si tratta di uno strumento strategico per poter definire lo stato di salute della città in materia di efficienza energetica, con particolare riferimento alla produzione da rinnovabili, e di attività volte a contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ridurre le emissioni di Co2. Per dovere di cronaca, il Piano - finanziato dal ministero Infrastrutture e Trasporti - era stato avviato nel 2016 all’epoca di Michelini sindaco e ieri in commissione l’assessore alla Qualità degli Spazi urbani Emanuele Aronne ha fornito i dati rilevati, da cui emerge la fotografia della situazione attuale tra obiettivi raggiunti e quelli ancora da conseguire.
Sul fronte del risparmio energetico Viterbo ha ampiamente superato l’obiettivo europeo fissato al 2030 di riduzione dei consumi energetici dell’11,7% rispetto ai livelli del 2020, data anche l'alta concentrazione degli impianti di rinnovabili la cui produzione, se non fosse veicolata anche al di fuori della provincia, tra l'altro consentirebbe la piena autosufficienza energetica.
Riduzione che nel caso di Viterbo si attesta attorno al 36-37%. In particolare Aronne ha sottolineato un rilevante calo dei consumi energetici comunali, un meno 78% rispetto al 2008, da accreditare anche all’impiego di luci al led per l’illuminazione pubblica. Foto un po’ offuscata invece per quanto riguarda i risultati relativi ai livelli di emissioni di anidride carbonica su cui incide negativamente l'alto tasso di mobilità privata, con 8 persone su 10 che utilizzano mezzi propri per i loro spostamenti. Senza dimenticare le emissioni derivanti dalle caldaie private e pubbliche, soprattutto qualora non siano regolarmente sottoposte ai controlli annuali previsti per legge. A tale proposito i consiglieri Gianluca Grancini di Fratelli d’Italia e Lina Delle Monache del Pd hanno fatto riferimento alla Esco provinciale Tuscia, che fornisce servizi agli enti pubblici con particolare attenzione agli sprechi energetici e all’uso di fonti rinnovabili, a cui hanno aderito molte amministrazioni comunali del Viterbese ma non il Comune capoluogo. Un suggerimento non accolto dall’assessore Aronne che ritiene che tali controlli possono essere eseguiti anche da altri professionisti. Il quadro della situazione illustrato in commissione è basato sulle risultanze degli indicatori, fissati dal Mit, su cui è stato redatto il Paesc. All’ordine del giorno della riunione anche il regolamento sui dehors integrato con le linee guida delle tipologie previste per le installazioni esterne. A parte un piccolo accenno, è stato deciso di rinviare l’argomento per una discussione più approfondita ad altra data.



