TARQUINIA – Residenti esasperati, costretti a camminare con l’ombrello. La situazione nella zona dell’ospedale di Tarquinia sta diventando invivibile, a causa degli storni di uccelli che imbrattano strade e balconi. La consigliera comunale Martina Tosoni da cittadina si unisce al coro di dissenso e chiede a gran voce all’amministrazione Sposetti un intervento urgente, anche e soprattutto a tutela dell’igiene dell’ospedale cittadino.

 «Siamo giunti ormai all’ennesimo appello inviato dai residenti e cittadini sulla situazione indecente che si sta verificando nel nostro ospedale – spiega Martina Tosoni - come consigliera comunale e come fruitrice assidua dei nostri servizi ospedalieri mi sento in dovere e in diritto di rimarcare le parole dei residenti e cittadini e degli operatori sanitari riguardo lo stato attuale dell’ospedale».

«In questi mesi mi sono più volte chiesta come si possa lasciare un presidio sanitario in queste condizioni – prosegue la consigliera - Cosa ne pensano e cosa intendono fare al riguardo gli amministratori, il direttore sanitario e il sindaco che è la massima autorità sanitaria. La situazione ormai ben nota è diventata insostenibile, sia internamente al cortile sia fuori, il piazzale e la rampa d’accesso dell’ospedale totalmente invasi dagli escrementi degli storni. Le persone sono costrette a coprirsi o usare l’ombrello per poter entrare o prendere le auto per ripararsi e per giunta la puzza è insostenibile. Ciò che si calpesta esternamente viene inevitabilmente portato all’interno dei reparti o delle strutture sanitarie. Non è accettabile».

«Comprendo le difficoltà – sottolinea la consigliera – ma data la situazione urgente, chiedo alle autorità competenti e al sindaco di agire tempestivamente, provvedendo a far bonificare l’area quotidianamente, intensificando la pulizia e pensando a eventuali dissuasori. Bisogna intervenire al più presto e far togliere il guano che ricopre le strade, i marciapiedi, le panchine e le altre zone. Auspico che vengano presi provvedimenti immediati a tutela dei cittadini e di un ospedale che merita dignità».

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