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«Ci parlano da anni di Pums, Peba e altre sigle roboanti. Ci raccontano di inclusione, accessibilità, mobilità sostenibile. Poi si rifà via Matteotti e ci troviamo un marciapiede largo 73 centimetri: roba che neanche con un bastone si cammina agevolmente, figuriamoci con una sedia a rotelle». Lo dice il consigliere della Lega Andrea Micci. «Qual è il criterio di progettazione utilizzato? - si chiede - Nella parte alta della via coi fondi Pnrr si è reso il marciapiede percorribile a tutti, anche con restringimenti di carreggiata, eliminazione di parcheggi, rifacimenti completi. Poi si scende nella parte bassa – dove peraltro vige un divieto di sosta h24 – e dove sarebbe stato davvero utile intervenire sul marciapiede per renderlo accessibile, e lì non si fa nulla.
Cosa è successo? Manca la progettualità, la visione d’insieme, oppure si preferisce agire “a spot”, magari dove fa più comodo o più visibile? È forse ancora colpa di quelli di prima? Basta con le scuse: qui servono scelte coerenti, trasparenti e soprattutto utili alla città.
La Lega – conclude Micci – continuerà a segnalare e denunciare queste contraddizioni e ad esigere rispetto per i cittadini – tutti, soprattutto quelli più fragili – che meritano una città realmente vivibile e non solo raccontata nei convegni».