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CIVITAVECCHIA – «In merito al comunicato privo di fondatezza, inviato dal consigliere Giammusso, su una fantomatica perdita di un finanziamento per la mancata presentazione di un progetto sulla pesca ad un bando del GAL, si ritiene doveroso fare chiarezza su quanto realmente accaduto, riportando il confronto a un piano di verità e responsabilità». Inizia così la replica dell’assessore al Turismo Piero Alessi.
«Come dovrebbe essere noto a chi ha il dovere istituzionale di informarsi il CdA del GAL si è riunito, come aveva per di più anticipato, in data odierna, per deliberare una proroga tecnica, necessaria a fronte di tempistiche estremamente ristrette che hanno messo in difficoltà tutti i Comuni coinvolti, nessuno escluso. Una decisione collegiale, utile e responsabile – ha spiegato - che consentirà a tutti gli enti di perfezionare la documentazione richiesta per partecipare in modo corretto e ordinato. Gli uffici comunali, dal canto loro, hanno operato con la consueta serietà, mettendo in campo competenza e puntualità, nonostante i tempi imposti. Il nostro progetto è pronto da giorni. Dispiace constatare come da parte di alcuni si stia inaugurando una stagione nella quale l’attacco politico diventa fine a se stesso, a discapito della città. Invece di confrontarsi sui contenuti e sulle soluzioni, si sceglie di tifare contro Civitavecchia, nella speranza di ottenere improbabili dimissioni da poter sventolare come un trofeo. È un atteggiamento che non possiamo condividere e che restituisce un’immagine distorta e profondamente ingiusta del lavoro che viene quotidianamente svolto con impegno, anche nei giorni più complessi. Si può fare polemica, e questo è legittimo. Ma non si può travisare deliberatamente la realtà per costruire narrazioni che nulla hanno a che fare con il merito delle questioni. Il nostro compito è lavorare per la città, e continueremo a farlo con determinazione, ignorando le provocazioni strumentali ma sempre pronti a rispondere con i fatti, per rispetto della verità e dei cittadini. Sarebbero gradite, a questo punto, delle scuse – ha concluso - per evitare che quella dell'attacco infondato diventi una prassi velenosa».