«Nell’arco di una settimana l'intervento del Comune per riaprire la viabilità almeno a senso alternato».

La dichiarazione, tanto attesa dalla comunità di San Martino al Cimino, arriva nel corso della seduta di ieri del consiglio comunale dedicato alle interrogazioni. A pronunciarla l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris. La situazione di Strada Filante torna a essere al centro del dibattito in aula. Chiusa al traffico da marzo a causa dello smottamento verificatosi dal costone roccioso, i cui detriti hanno invaso la sede stradale, essendo una delle vie di collegamento tra San Martino al Cimino e Viterbo sta provocando grande disagio ai residenti che per recarsi nel capoluogo sono costretti a transitare prima per la frazione, percorrendo 10 chilometri in più rispetto al tragitto antecedente la frana. A testimoniare la rilevanza della problematica, il fuoco di fila da parte di vari consiglieri di opposizione. Sulla questione, infatti, hanno chiesto lumi all’assessore Floris la capogruppo di Fratelli d'Italia Laura Allegrini, Andrea Micci della Lega e la consigliera del Pd Francesca Sanna. La consigliera meloniana, sollecitando un intervento immediato, ha anche interrogato l’assessore se il Comune ha chiesto una previsione di spesa sui lavori da eseguire per il ripristino e la messa in sicurezza e le tempistiche sulla possibile riapertura a doppio senso della circolazione. L’interrogazione del leghista Micci invece si è in particolare incentrata sull'aspetto legale della vicenda. «Ho saputo che il Comune ha trasmesso delle diffide al privato proprietario del costone affinché si faccia carico dell'intervento, come intende agire l’amministrazione?». Mentre la consigliera Pd Francesca Sanna ha messo in risalto la questione della sicurezza, non solo sotto il profilo del crollo ma anche in termini di soccorso. Qualora si verificasse un’emergenza che richieda l’intervento dei sanitari «l’ambulanza dovrebbe perdere tempo prezioso per percorrere un tragitto più lungo di dieci chilometri» ha rimarcato. Inoltre ha sollevato dubbi sulla stabilità del costone, evidenziando che «guardandosi in alto, la sensazione è che non si tratti di un semplice crollo».

Dopo il giro di interrogazioni, accorpate trattandosi di un unico argomento, parola all’assessore Floris. Il titolare dei Lavori pubblici ha ripercorso le varie tappe della vicenda. Ad iniziare dall'ottobre dello scorso anno quando si era verificata «una prima piccola avvisaglia di crollo». «Il Comune già allora era intervenuto per rimuovere i detriti e mettere in sicurezza la zona. E contemporaneamente è stata inviata la prima diffida alla proprietà, essendo in carico all’ente di Palazzo dei Priori solo la manutenzione della sede viaria e non l’intervento di consolidamento del costone. A marzo di quest'anno - ha proseguito - è poi avvenuto un secondo episodio di smottamento, un crollo più importante con detriti e materiale che si sono riversati sulla sede stradale». Il giorno successivo i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo «a seguito del quale si è giunti alla decisione di interdire la circolazione su ambo le direzioni di marcia su strada Filante». Di fatto poi ha confermato la sensazione espressa dalla consigliera Sanna sulla stabilità della scarpata: «Guardando in alto si vede il distacco di una fetta del costone lapideo».

Da aprile è partita la procedura per affidare l’incarico dei lavori a una ditta. Ma l’amministrazione si sta muovendo anche sotto il profilo giuridico con l’incarico a un legale per una perizia che accerti la titolarità dell'intervento da eseguire. Stando ad alcuni precedenti e sulla scorta di articoli di legge in merito, la pubblica amministrazione sarebbe sollevata dall’intervento che sarebbe in carico al privato. Floris inoltre, per evitare di incappare in futuro casi analoghi, ha annunciato che si sta redigendo il regolamento relativo ai lavori in danno che sarà portato in aula entro l’estate. Poi la dichiarazione tanto attesa: «Nell’arco di una settimana l’intervento su strada Filante per riaprire la circolazione almeno a senso alternato». Lavori che saranno eseguiti a carico del Comune che poi si rivarrà sul privato per recuperare la spesa sostenuta. In virtù delle diffide finora disattese, è molto probabile che la questione di strada Filante prenderà la via delle carte bollate.

In apertura dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio, prima per commemorare l’improvvisa scomparsa del giovane Francesco Marignoli molto conosciuto e attivo nel comitato centro storico, successivamente per il dottore Lucio Falcioni, tra i fondatori dell’Avis.