Aliquote Irpef: via libera definitivo al regolamento che modifica l’addizionale comunale. Approvato a maggioranza mentre l’opposizione tutta - Pd, Fratelli d’Italia, Lega, Bene comune e gruppo misto - ha votato contro, ribadendo il parere già espresso in commissione.

«Il regolamento - ha spiegato l’assessore Elena Angiani - entra in vigore dal prossimo 1° gennaio».

La titolare del Bilancio, nella sua relazione in aula, ha evidenziato gli elementi più rilevanti in merito alla variazione.

In particolare in merito alla rimodulazione per quanto riguarda le aliquote e gli scaglioni di reddito rispetto al passato. Finora il comune di Viterbo prevedeva un’unica aliquota - dello 0,76% - e una sola fascia di reddito. Con il regolamento approvato ora si differenziano sia le fasce di reddito che le aliquote. «Una progressività - ha specificato Angiani - che risponde anche alle richieste fatte dalle organizzazioni sindacali».

In realtà le uniche differenze riguardano i redditi più bassi e quelli più alti. Lo scaglione fino a 15mila euro “beneficerà” di una riduzione dell’aliquota allo 0,75 che si traduce in un euro e 50 in meno all’anno. Invece per i redditi superiori ai 50mila euro si applica l’aliquota massima dello 0,80%. Le due fasce centrali - fino a 28mila euro e fino ai 50mila - non subiranno né aumenti né diminuzioni, l’aliquota rimane invariata allo 0,76%.

Percentuali che sono state definite a seguito di simulazioni eseguite dagli uffici al fine di «mantenere invariato il gettito per il Comune» ha tenuto a rimarcare Angiani.

E se per l’assessora il percorso individuato è quello giusto, la consigliera Pd Francesca Sanna è di altro avviso. Si è cimentata in varie simulazioni sulla base degli stessi dati su cui hanno lavorato gli uffici e i risultati l’hanno portata a dichiarare che in realtà «c’erano molte strade per mantenere invariato il gettito» pur procedendo con scaglioni e aliquote differenti da quelle decise dall’amministrazione.

Anche per il leghista Andrea Micci «si poteva osare di più soprattutto per le fasce di reddito più basse». Rimarcando poi l’utilizzo di dati riferiti all’annualità 2020, in piena pandemia, ha auspicato che «nel medio periodo la situazione possa essere rivista e modificata».

Pensiero pienamente condiviso, quello sul «si poteva fare di più», anche dalla capogruppo di Per il Bene comune Luisa Ciambella.

Con 21 voti favorevoli e i 9 contrari della minoranza, il regolamento è stato approvato.

Ok della maggioranza anche alla destinazione dei proventi derivanti dalla tassa di soggiorno stimata in 460mila euro.

«Una stima - ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico Silvio Franco - nata da una via di mezzo tra il preventivato per quest’anno e per il 2024».

Valutazione che per il 2023 tiene conto solo dei primi tre trimestri e per il 2024 dei primi 9 mesi.

Franco ha quindi affermato che «si prevede un incremento del 20%» e comunque «essendo in fase di bilancio tecnico, quando si avrà contezza dell’anno in corso le destinazioni potranno essere modificate in fase di assestamento di bilancio».

Per quanto riguarda l’impegno per la candidatura di Viterbo a capitale europea della Cultura - «sarà coperto interamente dalla tassa di soggiorno». 169mila euro contro i 122mila previsti lo scorso anno.

E in merito alla manifestazione San Pellegrino in fiore - alla cui progettazione sono destinati 16mila euro - il titolare dello Sviluppo economico ha comunicato la pubblicazione del bando.

In apertura lavori ampio spazio agli interventi e alle riflessioni dei consiglieri di maggioranza e minoranza in vista delle iniziative, oggi e domani, che si tengono in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a cui è seguito un minuto di silenzio carico di significati.