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Il Comune di Viterbo non fornisce la lista delle persone accreditate per l’assistenza domiciliare all’Inps e salta il servizio “Home Care Premium”.
Il progetto prevede contributi economici e servizi socio-assistenziali a domicilio per le persone non autosufficienti fondamentali soprattutto nei mesi estivi, quando le attività scolastiche e molte strutture sono sospese o ridotte.
A denunciare l’accaduto è la mamma di una 34enne disabile in un video di oltre 13 minuti.
«È una vergogna, stanno negando un diritto sacrosanto alle persone disabili e alle loro famiglie» ha detto la donna spiegando che «l'Inps ogni tre anni fa un bando che si chiama ‘Home Care Premium’. La novità di quest’anno è stata che l’Inps ha detto che i Comuni devono fare un elenco di persone accreditate che possono accompagnare questi ragazzi. Mentre fino a ieri per l'accreditamento».
«La cosa eclatante -ha aggiunto la donna - è che il Comune di Viterbo non ha aderito all'iniziativa. Questo cosa significa? Significa che per i vincitori, tra virgolette, di bando, le famiglie con ragazzi disabili che da luglio possono continuare a usufruire di questa erogazione dell'Inps, non potranno avere questa agevolazione, cioè perderanno questi soldi perché il Comune non ha aderito e non c’è la lista».
Secondo quanto riferito dalla donna, la dirigente comunale avrebbe giustificato la mancata adesione affermando che «non era possibile aderire perché avrebbe significato creare un sistema simile a un Cup, troppo complesso da gestire».
«Non è vero – ha replicato la donna – perché l’Inps gestisce direttamente i rapporti con i professionisti. Al Comune spettava solo predisporre l'elenco. Un atto semplice che altri Comuni hanno fatto senza problemi». Per questa mamma «qui non stiamo parlando di politica, questa è una questione sociale ed è semplicemente vergognoso che nel 2025, nella città che vuole essere della bellezza, nella città dei Papi, non si riesca a fare un atto amministrativo basilare».
La signora si è detta pronta ad arrivare al Presidente della Repubblica.
Sul caso il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia parla di una scelta «incomprensibile e gravissima da parte dell’amministrazione Frontini, che rischia di penalizzare duramente le famiglie con bambini e ragazzi disabili e di compromettere l’accesso a servizi essenziali per la cura domiciliare delle persone non autosufficienti».
«Su temi delicati come la disabilità e l’assistenza non sono ammissibili leggerezze né silenzi – dice il gruppo – Chiederemo conto di questa decisione e ci impegneremo affinché scelte così gravi non si ripetano. Viterbo merita un’amministrazione attenta, non distratta e vicina ai bisogni reali dei cittadini».
Sulla questione l’assessora ai servizi sociali del Rosanna Giliberto ha spiegato che «che la scelta del Comune non comporterà alcuna perdita di diritti, servizi o opportunità: il nostro impegno per il sostegno e la tutela delle persone con fragilità e bisogni speciali resta invariato». L’intenzione di non aderire al progetto Home Care Premium per il triennio 2025-2028 è derivato «da un’attenta valutazione tecnica e organizzativa – spiegano dal Comune di Viterbo – e questa decisione non rappresenta in alcun modo una riduzione dell’attenzione verso le persone con disabilità e le loro famiglie, né una diminuzione dei servizi garantiti dal Comune».
Tra le considerazioni il fatto che tale progetto «è rivolto esclusivamente ai dipendenti e pensionati pubblici e loro familiari, rimanendo escluse le categorie di utenti non legati da un rapporto di pubblico impiego con la P.A».
Ciò, inoltre, non pregiudica i beneficiari di accedere al contributo che si distingue in prestazione prevalente «il cui importo economico è calcolato in base a criteri standard oggettivi» e prestazione integrativa «aggiuntiva alla prestazione prevalente, il cui importo economico è ugualmente calcolato in base a criteri standard oggettivi».
Il Comune di Viterbo ha fatto anche una simulazione per spiegare le modalità di accesso ai contributi relativa a un beneficiario con disabilità gravissima.
Simulazione che secondo Palazzo dei Priori, dimostra che la scelta del Comune di Viterbo di non aderire a Home Care Premium “non comporta nessun danno economico o di carenza di prestazioni” e la lesione di nessun diritto.