«L’ingresso dei privati unica possibilità per Talete di andare avanti». Salvatore Genova, amministratore unico della Spa idrica, apre il suo intervento in assemblea dei soci con l’argomento più urticante. La cessione del 40% delle quote societarie ai privati, unica ancora di salvezza di una “barca” che da anni ha difficoltà a galleggiare perché appesantita da una “zavorra importante”. Una zavorra costituita, spiega Genova, «dagli ingenti costi di potabilità, circa 18 milioni di euro - 98 gli impianti di potabilizzazione gestiti -, in una provincia che ha criticità come l’arsenico e dai costi per l’energia». Anche la presa in carico dei servizi idrici dei Comuni che prima non facevano parte di Talete ha causato ripercussioni sulle non solide casse della società. E mancano ancora 4 Comuni che dovrebbero essere presi in carico entro fine mese: Castiglione, Proceno, Ischia e successivamente Vasanello. «Un ambito che deve essere completato - rimarca Genova - anche nell’ottica della gara in corso per l’entrata in società dei privati». L’amministratore unico prosegue fornendo ai sindaci soci un aggiornamento sullo stato dell’arte per quanto riguarda le attività di Talete. Partendo dal nuovo modello organizzativo gestionale che, come approvato nel piano industriale, punta sul potenziamento del personale per eliminare l0affidamento di servizio a ditte esterne. Sul fronte assunzioni - “a ingresso graduale” - in arrivo una pattuglia di 270 persone. «11 dal primo luglio, dal 16 luglio altre 34, poi 3 dal primo agosto e a settembre fino a 62 unità. Uno schema di organizzazione - spiega - che da una parte sostituisce, dall’altra rafforza per avviare un percorso di crescita e di sviluppo della società per garantire un servizio più efficiente». Successivamente con 21 assunzioni si andrà a sostituire il personale della Suez, il cui contratto scade a ottobre. «Dal primo novembre l’attività dell’azienda sarà svolta direttamente da personale Talete con notevoli risparmi per la società». Poi sottolinea l’aver «messo in piedi un percorso virtuoso, mai avvenuto finora, con strumentazione all’avanguardia per la ricerca delle perdite d’acqua, l’installazione di contatori intelligenti, la sostituzione di alcuni chilometri di rete e altrettanti saranno sostituiti con finanziamenti Pnrr». 31 i Comuni interessati dai progetti Pnrr per un valore di 18,7 milioni di euro. E l’elenco delle cose buone prosegue: Talete si è aggiudicata gare Pnrr, finanziate con fondi regionali, per i depuratori di Viterbo e di Orte e per il sistema circumlacuale di Bolsena entro il 2027. La Spa sta anche approntando nuove fonti di approvvigionamento d'acqua in alcuni Comuni. E sulla crisi idrica che sta “assetando” varie zone della provincia, Genova riferisce sulle situazioni più gravi. «A Capranica, in difficoltà da più di un mese per un pozzo che non tirava più acqua, a Fabrica di Roma con il sottodimensionamento di alcuni impianti di potabilizzazione a causa della carenza di acqua, a Faleria dove siamo presenti da settimane per la ricerca di perdite». Ma non mancano problemi anche in altri Comuni, tra cui pure Viterbo. E per la prima volta sarà pubblicato il bilancio di sostenibilità: «Talete è una delle poche società di queste dimensioni a redigerlo».

Sull’apertura ai privati torna Alessandro Romoli, presidente della Provincia e dell’Ato, per replicare alle polemiche: «I sindaci non sono irresponsabili, come qualcuno ci ha definito. È che non abbiamo trovato alternative in questi anni. E senza la cessione di quote saremmo arrivati al fallimento che avrebbe portato al conferimento immediato e totale della società al privato». Con la gara invece, tiene a sottolineare «chi rileverà il 40% delle quote, su cui è assicurato un valore congruo, verserà 20 milioni alla società e con il 60% di Talete in mano ai Comuni l’acqua resterà pubblica». Poi un’ultima stoccata a chi critica: «Alcuni di quelli che si nascondono dietro a questi comitati hanno contribuito negli anni a ridurre la società così come la conosciamo oggi».

A inizio seduta si è verificato un piccolo ‘incidente’ istituzionale. Di prassi all’assemblea dei sindaci-soci non sono ammessi i giornalisti e Genova l’ha subito rimarcato. L’opera diplomaticamente persuasiva del presidente Romoli ha portato a un compromesso: l’amministratore unico ha relazionato sulla situazione generale della società, dopodiché congedata la stampa, l’adunanza è passata a discutere di punti all’ordine del giorno più delicati, tra cui l’approvazione del bilancio 2024 e l’autorizzazione alla sottoscrizione di un finanziamento bancario fino a 15 milioni di euro.