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«Le Province non hanno indicato i siti per realizzare le discariche, con la sola Viterbo che non può continuare a sostenere la raccolta di tutta la regione».
Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca che, a margine della conferenza stampa sul bando con cui sono stati stanziati 60 milioni di euro ai Comuni per la gestione dei rifiuti a cui quale erano presenti l’assessore regionale Fabrizio Ghera e diversi sindaci, si è detto seccato per la mancanza di collaborazione da parte delle Province.
«Ormai il piano rifiuti è quasi ultimato - ha proseguito Rocca - e abbiamo dovuto fare da soli. Faccio una constatazione amara: non siamo stati aiutati, come dovrebbe avvenire in una collaborazione istituzionale chiara e trasparente. Ci hanno lasciato soli».
Il presidente della Regione, però, tira dritto.
«Ora troveremo un percorso per completare il ciclo dei rifiuti in maniera corretta, come deve fare qualsiasi buona amministrazione regionale, e non come hanno fatto il consigliere Pd Leodori e l’ex presidente Zingaretti quando governavano la Regione».
Rispetto alla mancanza di collaborazione delle Province, Rocca ha anche precisato che «non c’è da commissariare, non rispondono e quindi facciamo da soli. La Regione Lazio individuerà quelli che possono essere i siti.
Ognuno di noi - ha aggiunto il governatore del Lazio - lavora con la propria coscienza: noi abbiamo fatto un lavoro sui bisogni dei territori, mentre le Province agiscono sulla base del consenso di pancia. In particolare, una grande Provincia ci ha scritto che nel suo territorio non c’è un sito idoneo e questo non aiuta: nessuno vuole prendersi la responsabilità politica».
Rivolto poi ai sindaci ha detto che «ciascuno di voi ha fatto una scelta politica per agire in base ai bisogni dei cittadini e non per il consenso di pancia. Sulla sanità sono ottimista, mentre sui rifiuti si tocca una parte irrazionale del nostro cervello che non accetta quello che dovrebbe essere naturale. Su questo bisogna lavorare».
Rocca ha concluso con un appello « al buon senso di tutti per aiutarci: sarà uno dei momenti più critici della legislatura, ma abbiamo ereditato un piano non sostenibile e non voglio essere ricordato come colui che ha rinviato a terzi il futuro delle nostre generazioni».