Le comunicazioni di Palazzo dei Priori ormai viaggiano prevalentemente sui canali social e sul web. Ma Viterbo è una città in cui la maggior parte di popolazione ha un'età che ha poca dimestichezza con internet, figuriamoci coi social. Così per essere informati su qualunque nota arrivi dal Comune l’unica possibilità è il passaparola. Che però non sempre è efficace. Sia perché a volte passando di bocca in bocca la notizia può essere riportata male sia perché secondo l’argomento che viene trattato potrebbe arrivare in ritardo rispetto alla necessità di conoscerla in tempo utile. Alcuni si informano leggendo i quotidiani ma capita che la nota del Comune arrivi a redazione chiusa e quindi l'informazione finirà per uscire nello stesso giorno in cui l’accadimento avrà luogo, diventano quindi vana per la comunità.

Il caso più recente si è verificato con il comunicato relativo all’operazione di disinfestazione contro le zanzare in città e nelle frazioni. Prevista inizialmente per tre giorni consecutivi, da lunedì 11 agosto a mercoledì 13 in notturna da mezzanotte alle 6 del mattino, con tanto di raccomandazioni ai cittadini sulle precauzioni da osservare - tra cui porte e finestre chiuse, animali al riparo, non sostare all'aperto durante il trattamento, lavare con cura frutta, verdura e prodotti dell'orto - nella mattinata di lunedì arriva il contrordine: cambia la tipologia del prodotto che sarà utilizzato quindi l’intervento viene effettuato il martedì a partire dalle 9, non più in ore notturne, e i cittadini non sono più tenuti a rispettare le avvertenze precedentemente divulgate. E se i media online possono immediatamente far girare l’informazione, quelli cartacei utilizzati da chi non usa internet invece possono pubblicare l’aggiornamento il giorno stesso in cui l’intervento deve aver luogo. Intanto però, senza il passaparola, una bella fetta di cittadini ha rischiato di passare una notte torrida con le finestre chiuse. A meno che qualcuno più avvezzo a internet non avvisi tutti quelli che incontra, magari al bar. Con il ricorso al vecchio metodo del passaparola. E qualcun’altro, esasperato, a fronte di quanto era previsto originariamente, lamenta che «almeno in questo caso potevano far girare un’auto con altoparlante per avvisare la cittadinanza, tutta. Chi è anziano o non ha internet è discriminato e dimenticato». Lamentela che si è spesso sentita anche da famiglie più giovani che non possiedono internet. «A volte scopriamo che ci sono stati eventi e iniziative di cui non sapevamo nulla per poi sentirci spiegare, anche con un pizzico di supponenza, che era stato pubblicato sui canali social del Comune. Magari si potrebbe pensare anche a manifesti e locandine in giro per la città, così saremmo tutti informati» dichiara una mamma sulla quarantina.

Insomma la nuova forma di diseguaglianza sociale a Viterbo passa anche tra chi utilizza internet e social e chi invece non li usa o non ce l’ha. L’amministrazione dovrebbe pensare anche a questi ultimi.