Al via domani i lavori di ammodernamento della linea ferrovieria Roma Nord ma i pendolari e diverse associazioni sollevano preoccupazioni e perplessità. Tra queste anche il Cesmot, il Centro studi sulla mobilità e i trasporti

«L’avvio dal prossimo lunedì dei lavori di raddoppio della Ferrovia Roma Nord tra Riano e Morlupo segna indubbiamente un svolta epocale verso il potenziamento di una ferrovia da troppi anni dimenticata dalle istituzioni regionali - scrive il Cesmot - Tuttavia non possiamo non notare l’assurdità di non aver progettato anche il raddoppio almeno della tratta Montebello - Riano, con il risultato che a fronte di poco più di 5 Km a doppio binario, resteranno 16,5 Km a binario unico, vanificando, di fatto, i vantaggi dei lavori. Inoltre, come più volte segnalato da noi e dalle altre associazioni, tutta la tratta extraurbana è inadeguata ed obsoleta».

Il Cesmot denuncia anche «la cronica carenza di materiale rotabile che impaqtta anche sulla regolarità del servizio urbano». Il Centro auspica che «questi lavori, che comporteranno una chiusura di ben 18 mesi, siano solo l’inizio di un piano concreto di rilancio ed ammodernamento della ferrovia, altrimenti, come spesso accade, la montagna avrà partorito un topolino ed i pendolari si ritroveranno, dopo oltre un anno e mezzo di disagi, con gli stessi problemi e disservizi». Il Cesmot sottolinea che «la ferrovia Roma nord rappresenta un importante collegamento per gli abitanti di Roma Nord e della Tuscia, e acquisirà ancora più importanza con la prevista chiusura dell' anello ferroviario che la incrocerà nei pressi di Tor di Quinto. Resta poco tempo e chiediamo alla Regione Lazio, ad Astral , gestore dell'infrastruttura, e Cotral, attuale impresa esercente il servizio ferroviario, un concreto e reale impegno per il rilancio della linea. Non può e non deve ripetersi la storia della Roma - Fiuggi la cui chiusura venne causata dagli anni di mancati investimenti che resero infrastruttura obsoleta ed inadeguata».

Critico anche il Comitato dei Pendolari della Roma Nord: «Siamo finalmente giunti all’inizio dei lavori di raddoppio e ammodernamento della ferrovia, non ci credevano in molti, ma dovremo sicuramente tenere conto degli ulteriori disagi che verranno arrecati ai pendolari e cittadini che non avranno più il mezzo ferroviario extraurbano almeno fino al 31.12.2026 se non oltre, conoscendo purtroppo bene i tempi dei lavori infrastrutturali nel nostro paese. I disagi - dice - saranno lievemente mitigati da un servizio sostitutivo effettuato con bus che aumenteranno però traffico, inquinamento e stress. Questo si aggiunge ai disagi attuali che ci sono sia sul servizio extraurbano e urbano, con sempre maggior frequenza di cancellazione di corse: siamo arrivati alla ragguardevole soglia della 5000 soppressioni da inizio anno e aumenteranno nonostante la chiusura di ben 82 km di ferrovia per i lavori previsti. Siamo in continua sofferenza/emergenza».

Il Comitato dei pendolariricorda che «lunedi entrerà in vigore una sorta di orario ridotto d’emergenza per lavori (con bus) che porterà sicuramente tanti di noi a preferire l’utilizzo del mezzo privato rispetto a bus e treno urbano per muoversi dai paesi verso la capitale, e viceversa. Siamo molto critici sulla situazione attuale». E solleva preoccupazioni riguardo ai nuovi treni.

«Sappiamo che quasi certamente questi treni non arriveranno nei tempi previsti dai lavori - dice ancora - e comunque anche recuperare treni da altre commesse attive della regione lazio o del comune di roma sarà quasi impossibile. Si corre il grosso rischio di avere l’infrastruttura “a posto” nel 2027 e di viaggiare con gli “scassoni” di treni attuali».