Impiantistica sportiva, a che punto siamo ? Bella domanda, sì davvero bella. Se dovessimo tener conto degli annunci che vengono puntualmente enfatizzati in maniera addirittura svenevole, verrebbe voglia di prendersi una sonorosissima sbornia di felicità. Sicuro, è fantastico difatti accarezzare l’idea che avvenga il miracolo di veder fiorire strutture altamente funzionali. E dare lustro alla città. Il punto, però, è che allo stato attuale dell’arte salti di gioia non si possano fare. Insomma non è tutto oro quel che luccica.

Pessimismo allo stato puro ? Esasperato ? Non scherziamo, manco per idea. Si tratta semplicemente della consapevolezza di quanto stia accadendo in questo preciso momento in seguito alle notizie riguardanti lo stadio “Fattori”, lanciate con titoloni (allarmistici) dai media. Uno dei più espliciti quello di Big Notizie (24 Settembre): “ Restyling dello stadio “Fattori” sempre lontano, rischio amianto e guaina”. Doccia fredda. Anzi, gelatissima.

Proviamo ad immaginare lo stato d’animo dei calciofili locali ( che in numero considerevole hanno ripreso a sognare di vedere la propria squadra del cuore, il Civitavecchia, in una categoria maggiormente consona alla sua fulgidissima tradizione e non di continuare a vegetare nell’ , che seppur rispettabile a dispetto del nome non è un granché), i quali stanno apprezzando gli enormi sforzi di una dirigenza sovraccarica di entusiasmo, che mira a reinserire il sodalizio nerazzurro nell’elite del football. Il primo passo dovrebbe essere quello di arrivare in serie D e poi, siccome le strade del calcio sono infinite, chissà che non si possa (e financo debba) toccare il cielo della “C”. Perché la realtà diventi tale, oltre alla fondamentale organizzazione societaria, alla solidità e alla qualità della “rosa”, all’incrollabile e profonda passione della tifoseria, è però indispensabile avere a disposizione una “casa” degna di una compagine capace di pensare in grande e di abbracciare il pubblico in un ambiente accogliente.

Eh sì, oggigiorno il calcio è anche questo e se alle prestazioni esaltanti di un undici attrezzato per tagliare traguardi ambiziosi si aggiunge pure la comodità di uno stadio confortevole, in questo caso il “Fattori”, significa che la strada da imboccare per arrivare in Paradiso è quella giusta. Fatta la forse troppo lunga (ma doverosa) premessa, si può dire che qui da noi si sta facendo o sta succedendo tutto questo ? Il titolo del noto sito sopra ricordato non schiude orizzonti celestiali. Ed è davvero un bel guaio giacché la ristrutturazione (per la quale se e quando avverrà si dovrà ringraziare il M5S per aver ottenuto dal Ministero dei Beni Culturali il finanziamento di tre milioni di euro) che sarebbe dovuta terminare ad inizio o nel periodo aprile-maggio 2024 (naturalmente secondo l’ex assessore ai LLPP, D’Ottavio, che in quanto a previsioni meglio lasciar perdere e lo dimostrano pure quelle fatte per via Isonzo) alla luce “delle criticità – riporta Big Notizie – incontrate dalla ditta appaltatrice che avrebbe rinvenuto guaina e amianto dopo aver effettuato scavi” chissà in quale anno del Signore si avrà la fortuna di ammirare e festeggiare.

Commenti ? Se ne potrebbero snocciolare a bizzeffe: appropriati, esagerati, sbagliati o campati in aria. Giusto allora non allargarsi oltre misura anche se uno è d’obbligo. Ossia: al momento dei sopralluoghi della suddetta ditta appaltatrice dei lavori (e degli stessi tecnici comunali) possibile che nessuno, a prescindere dalla guaina, abbia sollevato il problema della presenza di amianto ? Dobbiamo credere che sia stato categoricamente escluso che dell’amianto non si sapesse neppure cosa fosse al tempo dell’antica costruzione dell’imponente struttura baciata dalla brezza marina ? Salterà fuori qualcuno che cortesemente (sic!) offrirà una spiegazione ? Mah.

Comunque, e sarebbe già qualcosa, il Pincio si adoperasse per comunicare qual è la presumibile data in cui scoccherà la sospiratissima ora (e l’immenso piacere) di varcare la soglia del “Fattori” tirato a lucido. Aspettiamo consci che l’attesa mette le ali all’ansia e questa vola sempre più in alto. E se si considera che proprio la riqualificazione di cui stiamo parlando dovrebbe essere uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale ventiventiquattro, c’è da prevedere ed aspettarsi che assisteremo ad uno scoppiettante sputtanamento tra le varie forze politiche. Il che, tutto sommato, ha almeno il pregio di regalare una benaccetta dose di allegria.

PS – Quello degli impianti sportivi (il plurale non è casuale poiché oltre al “Fattori” esiste tanto altro di cui trattare seriamente: per esempio del PalaGalli che sta “affondando” tra assurde ripicche e polemiche a dir poco demenziali anche e soprattutto per il pressappochismo che stanno dimostrando gli amministratori “pincioti”, dimentichi di essere proprietari di un bene prezioso precipitato in una paurosa confusione che, lasciandola infittire senza prendere una ferma e virtuosa decisione atta a favorire l’attività sia agonistica che commerciale delle varie società acquatiche cittadine, non potrà che spianarne la strada di un fallimento totale se, come gorgheggiano le gole profonde del Palazzo, viene loro preclusa l’opportunità di autofinanziarsi con le scuole di nuoto) decisamente non è un argomento di scarso interesse. Assolutamente. E se è vero come come è vero che il solerte delegato allo sport, Matteo Iacomelli, è solito affrontarlo con decisione e determinazione, allora è più che mai opportuno che faccia chiarezza sulla spinosissima vicenda del “tempio” del calcio cittadino. Dopodiché, tanto per gradire (e mica poco), arriverà pure il turno dello Stadio del Nuoto. Buon tutto a tutti.

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