Dare nuova vita a spazi abbandonati all’interno delle città, attraverso una rigenerazione temporanea che li trasformi in hub culturali e spazi di comunità da restituire alla cittadinanza, in attesa di una loro destinazione d’uso definitiva. Questa l’intuizione avuta da Urban Value by Ninetynine, la realtà che è stata il precursore di un fenomeno del quale è tutt’ora leader, e che ieri sera ha festeggiato i dieci anni di attività nella sede dell’Associazione Civita, in piazza Venezia a Roma. All’evento hanno preso parte il fondatore e amministratore delegato di Urban Value by Ninetynine, Simone Mazzarelli, il vicepresidente dell’associazione Civita, Nicola Maccanico, la segretaria generale dell’associazione, Simonetta Giordani, l’amministratore delegato Giubileo 2025 Spa, Marco Sangiorgio, la direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e Riccardo Capecchi, presidente della Fondazione Lottomatica. Presenti, inoltre, l’assessora capitolina all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, e l’assessore al Patrimonio e politiche abitative, Tobia Zevi.

Per “rigenerazione urbana temporanea” si intende il processo complesso e multidimensionale che interviene su luoghi esistenti non più utilizzati e in stato di abbandono, attraverso progettualità finalizzate alla riattivazione degli spazi per un periodo transitorio, in attesa di una loro destinazione d’uso definitiva. Un fenomeno che, dopo anni di sperimentazioni in alcune città italiane, ha preso piede nel dibattito nazionale soprattutto grazie al coraggio e alla sperimentazione di alcuni player pubblici come Cassa depositi e prestiti e Agenzia del Demanio. “Urban Value ha sviluppato una visione della rigenerazione urbana come strategia a impatto sociale, economico e culturale, tracciando un percorso che intreccia comunicazione, cultura e territorio con l’obiettivo di restituire valore a luoghi dimenticati e ‘ferite urbane’ attraverso progetti e programmi sostenibili, su misura ma allo stesso tempo replicabili, con una regia complessa che intreccia contenuti, pubblico, proprietà e istituzioni”, ha spiegato il Ceo di Urban Value by Ninetynine, Simone Mazzarelli.

Tutto è nato nel 2011, quando nel quartiere Eur della Capitale ha riaperto al pubblico il Palazzo della Civiltà Italiana, il cosiddetto “Colosseo Quadrato”, chiuso e inutilizzato da oltre 40 anni e senza un destino definito. Ma sarà a partire dal 2016, con l’intervento al Palazzo degli Esami e all’ex caserma militare di via Guido Reni, a Roma, che prende avvio il percorso che ha portato Urban value a rigenerare temporaneamente, in diverse città italiane, immobili abbandonati e privi di funzione trasformandoli in hub culturali e spazi di comunità, attraverso l’applicazione di un modello operativo innovativo, flessibile e multidisciplinare, non limitandosi a riqualificare solo uno spazio fisico ma trasformandolo in infrastruttura sociale. In dieci anni sono stati rigenerati 300 mila metri quadrati di spazi che hanno coinvolto oltre 3 milioni di visitatori facendo registrare un gradimento superiore all’85 per cento. Gli spazi rigenerati hanno ospitato oltre 900 attività (selezionate tra oltre 7 mila richieste presentate) che hanno prodotto oltre 70 milioni di indotto nelle città coinvolte. Sono stati ospitati 79 set cinematografici e televisivi, 78 sfilate di moda, 48 mercatini dedicati all’artigianato, 32 fiere, 23 eventi di intrattenimento estivo, 135 eventi corporate e 52 attività no profit.

“Si tratta di attività bellissime, perché mettono un po’ di accelerazione sui processi di trasformazione urbana, che avviene dopo e che è molto complessa – sono state le parole dell’amministratore delegato di Giubileo 2025 Spa, Marco Sangiorgio, all’epoca direttore generale di Cassa depositi e prestiti -. L’urbanistica italiana è molto complicata e c’è bisogno di tante risorse e tanto tempo, e fare qualcosa nel mezzo è stata una scelta vincente”, ha concluso Sangiorgio. Da Roma, Urban value nel 2018 ha iniziato a eseguire interventi anche a Napoli, a Palazzo Fondi. “È stata un’esperienza bellissima e molto attrattiva per la città – ha commentato la direttrice dell’Agenzia del demanio, Alessandra dal Verme -. Il grande valore di Urban value è quello di dare la possibilità agli immobili pubblici abbandonati da lungo tempo di rientrare nella disponibilità della collettività, per meglio capire quella che è la loro vocazione, che è spesso identitaria, culturale, e quindi la popolazione se ne riappropria ben volentieri”, ha concluso dal Verme.

Altri interventi hanno riguardato le rimesse e depositi dell’Atac nel quartiere Prati di Roma (2018 – Pratibus District), in piazza Ragusa (2018 – Ragusa Off), e nel quartiere San Paolo (2018 – San Paolo District), nonché l’ex ospedale militare a Napoli (2024 – La Santissima Community Hub) e Forte Trionfale a Roma (2024) e negli ultimi mesi l’ex caserma Boldrini a Bologna (2025 – Mezz’aria — lo spazio tra le cose). Tutte le esperienze sviluppate in questi anni da Urban Value by Ninetynine sono state raccolte in un libro. Il volume, “Urban Value dieci anni di rigenerazione urbana”, presentato ieri sera con la moderazione giornalistica di Paola Pierotti, è stato curato da Ppan, società specializzata nell’informazione e nella creazione e gestione di contenuti dedicati alla trasformazione delle città, e approfondisce i vari aspetti della rigenerazione urbana temporanea, con diverse voci e contributi. “Non potevamo non ospitare la presentazione di questo volume legato ai dieci anni di attività di Urban value, perché la nostra associazione nasce da un progetto di rigenerazione urbana – ha spiegato la segretaria generale dell’associazione Civita, Simonetta Giordani – . Quarant’anni fa un banchiere visionario, Gianfranco Imperatori, pensò che per rivitalizzare Civita di Bagnoregio, un borgo in provincia di Viterbo che veniva chiamato ‘la città che muore’, fosse necessario attivare una partnership pubblico privata e chiamare a raccolta tutta la filiera produttiva, tutti gli stakeholder locali, in un progetto di rigenerazione che potesse creare una micro economia locale, e dovesse essere in grado di sviluppare inclusione e coesione sociale. Quindi la mission di Urban value è esattamente la mission della nostra associazione”, ha concluso.

Negli ultimi anni la consapevolezza delle opportunità offerte dalla rigenerazione urbana temporanea si è ormai diffusa anche tra i player pubblici che hanno avviato programmi dedicati consolidando l’idea della rigenerazione come volàno per il rilancio economico, per il riscatto sociale, per la riconquista della legalità e la riappropriazione del territorio dove lavoro, educazione e cultura sono i temi che gli operatori individuano come decisivi per un reale cambiamento delle comunità. Sono ormai numerose anche le città che si sono avviate verso un percorso di programmazione di lungo periodo, anche in linea con l’Agenda europea, come ad esempio Brescia, Verona, Piacenza, Prato, Reggio Calabria, Palermo e Catania. “Spesso la rigenerazione temporanea aiuta a capire, sia per l’ente pubblico che per il mercato, quale possa essere la vocazione di quello spazio – ha spiegato l’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi -. Tenere luoghi bui e chiusi per un lungo periodo, nel frattempo che parte una rigenerazione strutturata, è sempre brutto, e quindi conviene alla città avere queste iniziative”, ha concluso Alfonsi. “A Roma abbiamo avuto esperienze significative, anche per quanto riguarda il nostro patrimonio, in cui l’uso transitorio accompagna e precede l’uso definitivo o di lungo periodo – sono state le parole dell’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi -. Sono convinto che oggi la chiave di quasi tutto sia riuscire a mettere in campo una collaborazione efficiente tra pubblico e privato. È una cosa molto difficile, e l’esperienza transitoria ci aiuta a farlo”, ha concluso.

Dopo dieci anni Urban Value apre una nuova fase del proprio percorso, evolvendo da operatore a consulente strategico per la rigenerazione urbana: “Oggi, Urban Value è un vero e proprio attivatore e semplificatore di modelli complessi, un consulente strategico per la rigenerazione urbana – ha affermato il fondatore, Simone Mazzarelli -. Questo significa che possiamo mettere a disposizione la nostra esperienza nella definizione di strategie complesse, che si tratti di sviluppare nuove politiche urbane o identificare opportunità di investimento, traducendo visioni in realtà concrete”, ha concluso Mazzarelli. In questa direzione nasce la collaborazione con Fondazione Lottomatica e PwC Italia, realtà con cui condividere risorse, competenze e visioni per dare concretezza a un modello destinato a generare un impatto duraturo sullo sviluppo del Paese e delle sue città. “Come Fondazione che promuove iniziative sociali ad ampio spettro, crediamo che trovare dei luoghi nelle città da rilanciare e ristrutturare sia una ricchezza straordinaria – ha sottolineato Riccardo Capecchi, presidente della Fondazione Lottomatica -. Abbiamo quindi scelto di promuovere Urban value perché crediamo che da qui si possano costruire percorsi di lungo periodo”, ha concluso Capecchi.