ENRICO CIANCARINI 

CIVITAVECCHIA – A cavallo fra Ottocento e Novecento, a Civitavecchia ogni occasione era buona per festeggiare e per banchettare. I numerosi ristoranti, le osterie diffuse in ogni via, erano il luogo prediletto per gli abitanti della città portuale per festeggiare intorno ad una mensa imbandita con piatti a base di pesce o di carne, e soprattutto abbondante vino per brindare all’evento o ai festeggiati.

Sfogliando i giornali dell’epoca, è frequente imbattersi in articoli che descrivono questi banchetti in cui il cronista usualmente annotava “all’arrosto, iniziarono i discorsi” che poi proseguivano anche dopo il dessert e lo champagne quando l’evento era particolarmente rilevante.

La notte del 23 giugno, a Civitavecchia come a Roma si festeggia San Giovanni Battista, e si fa strage di lumache, piatto molto apprezzato dai civitavecchiesi. Carlo De Paolis nel suo Breviario di Cucina Civitavecchiese riporta la squisita ricetta tipica della nostra città.

Noi invece riportiamo tre articoli apparsi sul Messaggero: il primo nel 1897 scritto da Giulio Rambaldini; gli altri due nel 1910 probabilmente di mano di Evaristo Spaccari.

Oltre a raccontarci la passione gastronomica dei nostri predecessori per le lumache, gli scritti forniscono alcuni dati preziosi per il ricercatore storico: nel primo sono elencati i giornali che all’epoca avevano un corrispondente a Civitavecchia. Il secondo racconta la consolidata usanza dei civitavecchiesi di “scampagnare” e di bazzicare le tantissime osterie cittadine.

Il terzo è più istituzionale: fotografa l’allora classe dirigente cittadina alle prese con le simpatiche e buonissime lumache, da secoli innocenti vittime della nostra golosità.

Lumacata giornalistica

Mercoledì serra la redazione ed i tipografi del Frugolino, periodico locale, nonché amici e colleghi di giornalismo fecero uniti la tradizionale lumacata.

Oltre il vostro periodico erano rappresentati i giornali: Don Chisciotte, Popolo Romano, Futuro Sociale e Pungolo di Napoli. Allegria massima e schietta.

San Giovanni

La tradizionale festa di S. Giovanni, come negli anni scorsi, ha richiamato la solita affluenza di popolo nella campagna, nelle osterie ed in altri ritrovi. Non sono mancate sbornie e indigestioni di lumache!

Banchettissimo

Il tradizionale Lumacajo San Giovanni è stato molto ben festeggiato da una comitiva numerosa di amici nella trattoria Garibaldi sul viale omonimo.

Vi intervennero, tra gli altri, il sindaco Sabbatini, gli assessori Alocci e Guercini, il nuovo direttore della posta sig. Francesco Moscato, il pretore avv. Fazioli, il consigliere comunale Alfredo Baccari, il dott. Vincenzo Bernabei ed il presidente del Sindacato della stampa, Ferdinando Berlingeri.

Regnò la più grande cordialità. Le mense si levarono alla una. Pronunziarono brindisi di augurio e felicità ai presenti il sindaco, il sig. Moscato, l’avv. Fazioli, Alocci ed Arturo Santagata, tutti applauditi.