PHOTO
CIVITAVECCHIA – Un incontro carico di significato, quello avvenuto alla parrocchia dei Santi Martiri Giapponesi dove, a sorpresa, è giunto il premio Nobel per la pace Toshiyuki Mimaki, sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima. Proveniente dal Meeting di Rimini e diretto a New York, Mimaki ha scelto di fermarsi nella chiesa che custodisce gli straordinari affreschi dell’artista giapponese Luca Hasegawa, un capolavoro unico che racconta l’incontro tra culture e spiritualità. Ad accoglierlo il parroco don Giovanni Demeterca, che si è congratulato con l’illustre ospite per il suo instancabile impegno a favore della pace.
«Ho notato in lui una forte curiosità e un grande interesse per gli affreschi — ha raccontato don Giovanni — ha chiesto informazioni sull’autore e sulla sua tecnica, soffermandosi in particolare sul dipinto che raffigura il triangolo con l’occhio simbolo, che rappresenta l’Occhio della Provvidenza, la Santissima Trinità, Dio che veglia sull’umanità. Hasegawa ha collocato questo simbolo sopra l’immagine della Madonna dagli occhi a mandorla, vestita con un tradizionale kimono, creando un’opera di rara intensità e bellezza». La visita ha assunto un valore ancora più profondo quando Mimaki ha confidato al parroco un legame personale con questa chiesa: tra i martiri giapponesi cui il luogo di culto è dedicato ci sono quattro suoi antenati. Nonostante la sua fede buddhista, il premio Nobel ha espresso un forte senso di appartenenza e orgoglio per il fatto che le opere d’arte della chiesa siano state realizzate da un suo connazionale e che il luogo sacro porti il nome dei Santi Martiri Giapponesi. «Alla fine della visita — ha aggiunto don Giovanni — abbiamo pregato insieme per la pace e la prosperità dei popoli. È stato un momento di intensa spiritualità e di comunione tra culture e religioni diverse, unite dal desiderio di un futuro migliore».
©RIPRODUZIONE RISERVATA