CIVITAVECCHIA – Era il 15 novembre 1693 quando fu annunciata la nomina a governatore di Civitavecchia dello spoletino Filippo Leti, referendario della Segnatura e protonotario della Curia pontificia. Innocenzo XII con questa nomina, che seguiva alle costituzioni del 10 novembre, riconosceva la maggior importanza della città portuale sia commerciale che militare: “per la considerazione del porto, per i privilegi goduti, per l’aumentata popolazione, la città era però degna di avere più decoroso governo”. Il pontefice “volle innalzarne il governo, sia coll’affidarlo a persona di grado più alto nella gerarchia della curia, sia coll’estenderlo sui luoghi vicini, di maniera che Civitavecchia diventasse capoluogo di provincia”. Al governatore veniva attribuita la giurisdizione, civile e penale, sui cittadini. Anche sugli impiegati del governo, sui soldati del presidio, sugli equipaggi della squadra navale, il rappresentante del papa aveva piena giurisdizione con la sola condizione che, qualora si fosse dovuto impartire pene corporali, era necessario richiedere consiglio all’autorità da cui dipendevano i rei. Lo stipendio del governatore fu fissato a 60 scudi mensili, gli venivano messi a disposizione il barigello, cioè il funzionario di polizia, e sette birri (o sbirri). Inoltre lo aiutavano un sostituto e un cancelliere. Aveva abitazione nella rocca vecchia, restata “poi sempre residenza di chi rappresenta nella città il governo”. Nei mesi estivi e autunnali il governatore poteva dimorare a Tolfa. Essendo Civitavecchia diventata capoluogo di provincia, la sua autorità si estendeva “fuori dell’antico territorio, da una parte sottoponendo alla sua giurisdizione la Tolfa, ove si sopprime egualmente il governo dei chierici della camera; dall’altra parte dandogli la soprintendenza di Corneto, colla stessa autorità che finora vi aveva esercitato il governatore di Viterbo”. La notizia dell’imminente nomina del primo governatore della nuova provincia arrivò subito a Civitavecchia tanto che il 4 novembre Filippo Leti inviò una lettera di ringraziamento alla magistratura civitavecchiese, visconti e camerlenghi, per “ringraziarli delle congratulazioni che gliene avevano già inviato”. Egli giurò come governatore l’11 dicembre. Nel codice dei Padri Domenicani detto le “Ricordanze” si poteva leggere che “nel 1693 venne governatore in questa città monsignor Leti da Spoleto, … e questo fu dato da Innocenzo XII per l’affetto che porta a questo luogo, dichiarandolo città, chiamando Roma sua sorella e Civitavecchia sua nepote”. Filippo Leti rimase governatore fino al 1696 quando fu sostituito da Giorgio Spinola il 30 aprile. Sulla porta del palazzo municipale a memoria della sua nomina si pose questa iscrizione: INNOCENTIO XII P.O.M. / PHILIPPO LETO GUBERNATORE / COMUNITAS CIVITATIS CENTUMVCELLARUM / ANNO MDCXCV. Tratto da Carlo Calisse, Storia di Civitavecchia, Firenze, 1898, pagine 497-499.
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