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CIVITAVECCHIA – Appuntamento questo pomeriggio alle 17.30 presso la sala Gurrado della Fondazione Cariciv con la Comunità di Sant’Egidio che ha organizzato un convegno sui corridoi umanitari.
Ospite in città Daniela Pompei, responsabile dei servizi per gli stranieri della Comunità di Sant’Egidio. Nei primi anni 80’ Sant’Egidio, con il contributo di Daniela Pompei e di altri membri delle Comunità iniziò a Roma i primi servizi a sostegno degli immigrati tra i quali la Scuola di Italiano e di Cultura Italiana presso la quale circa 250.000 immigrati nel nostro Paese hanno ottenuto un diploma, riconosciuto dallo Stato. Daniela Pompei è anche la responsabile per Sant’Egidio del progetto dei Corridoi Umanitari. E’ stata riconosciuta “Giusta dell’Umanità” ed la targa davanti ad un giovane ulivo la ricorda nel Giardino dei Giusti che la Comunità di Sant’Egidio ha fondato a Villa Albani. Alle 11 incontrerà gli studenti del liceo Guglielmotti, che hanno lavorato sulla sua storia. Nel pomeriggio, dopo una visita alle case famiglia di Sant’Egidio per persone con disagio psichico e sociali, incontrerà a Villa Santina i minori non accompagnati di alcuni paesi africani, Siria ed Egitto, salvati nel mare e sbarcati recentemente a Civitavecchia. La Comunità ha organizzato un corso di italiano ai minori a villa Santina.
«I Corridoi Umanitari, ideati sei anni fa dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Tavola della Chiesa Valdese ed alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia – ha spiegato il presidente Massimo Magnano – si sono rivelati uno strumento prezioso per offrire una via di salvezza e di speranza a coloro che fuggono dai paesi in guerra. Essi, grazie anche agli accordi con il Governo Italiano e di altri paesi europei, con i governi dei paesi confinanti con quelli in guerra che accolgono i profughi e con il sostegno di alcune compagnie aeree, tra cui ITA Airwais, hanno dato salvezza e accoglienza a circa 6500 profughi. I corridoi umanitari non gravano sulla spesa dei governi, ma si avvalgono dei contributi economici della Chiesa Valdese e di sponsor privati. Le persone che arrivano in Italia e negli altri paesi europei con questo progetto sono accolte e indirizzate all’integrazione nella scuola e nei percorsi lavorativi grazie ad una rete di volontari che prepara e pianifica questo servizi prima del loro arrivo. I Corridoi Umanitari si sono rivelati una valida, nonché unica, alternativa ai “viaggi della speranza” che tante persone che fuggono dalle guerre e dalle carestie compiono a loro rischio trovando spesso estreme difficoltà, luoghi dove vengono imprigionati e torturati e, in un numero considerevole di casi, anche la morta durante il viaggio per approdare nelle coste europee. Questo progetto rappresenta una delle sfide più rilevanti della Comunità di Sant’Egidio in questo tempo di guerra».