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CIVITAVECCHIA – Silenzio in aula. I giudici prendono posto, i testimoni attendono nella stanza, l’imputato - un ragazzo appena diciottenne - davanti al banco del collegio. È così che ieri gli studenti delle classi 3A e 3B dell’IC Flavioni hanno dato il via alla loro simulazione di processo all’interno del Tribunale di Civitavecchia, nell’ambito del progetto “Legalità”.
Il caso ricostruito era autentico: una rapina a mano armata avvenuta negli anni Cinquanta in un piccolo ufficio postale di un paese di poche centinaia di abitanti. Un giovane accusato di aver fatto irruzione con una pistola, di aver minacciato l’impiegato e di essere fuggito con l’incasso. Un episodio essenziale, asciutto, ma sufficiente a far comprendere ai ragazzi la complessità di un procedimento giudiziario.
A guidarli nell’esperienza c’erano l’avvocato Michela Colucci, presidente delle Pari Opportunità del Coa di Civitavecchia, diversi legali del Foro e l’ex magistrato della Corte d’Appello di Roma, Alberto Cozzella. Dopo i saluti istituzionali, i ragazzi si sono trasformati in protagonisti: chi pubblico ministero, chi avvocato difensore, chi carabiniere chiamato a ricostruire i fatti, chi testimone, chi giudice. Tra i professionisti presenti anche l’avvocato Pier Salvatore Maruccio, che ha messo a disposizione dei giovani la sua lunga esperienza, aiutandoli a orientarsi tra domande, obiezioni, deposizioni e valutazione delle prove.
«L’iniziativa, accolta con grande entusiasmo - ha spiegato l’avvocato Colucci - sarà riproposta in tre giornate, confermando l’impegno del Coa nel portare la cultura della legalità tra i più giovani».
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