Immagini come quella di Michael “Air” Jordan che sbarca dal suo yacht ormeggiato sotto il Forte Michelangelo, così come quella di oggi della premier Giorgia Meloni che ha scelto, come spesso faceva già negli anni scorsi, Santa Marinella per trascorrere una giornata di relax al mare, fanno bene alla città e al territorio.

Sono spot di quella che potrebbe e dovrebbe essere Civitavecchia, con il suo porto. E non si tratta solo di vip immortalati in una fugace apparizione nello scalo o in uno stabilimento balneare.

Si tratta di offrire al Paese e all’estero una immagine diversa, all’altezza del nome, del Porto di Roma. E’ chiaro che ci sarà molto da lavorare per costruire indotto, reddito e posti di lavoro dietro al semplice attracco dello yacht di una superstar come MJ, uno dei più forti giocatori di basket di sempre. Ma è da questa diversa narrazione del nostro porto, della nostra città, del nostro territorio che bisogna partire.

Perché intanto, solo per restare all’esempio del mitico giocatore dei Chicago Bulls, pare che a Capri fosse con un’altra leggenda Nba come Magic Johnson, al quale - per visitare Roma - avrà poi consigliato di venire a Civitavecchia, anziché salire in auto da Anzio o da un altro porto turistico, idoneo ad accogliere mega yacht come quelli su cui viaggiano e soggiornano nel Mediterraneo.

Ma è bastata una semplkice foto ripresa dai siti e sui social per far arrivare appassionati che si sono appostati invadendo bar e ristoranti. E questo è il minimo: pensate a ncc (solo MJ ha chiesto un convoglio di 5 auto), servizi per gli equipaggi, manutenzioni, forniture di bordo e, speriamo presto, cantieristica di lusso.

Potendo contare su un partner come la Porti di Monaco, il lancio del Roma Marina Yachting potrà essere un punto di svolta per cambiare lo story telling di Civitavecchia e puntare a uno sviluppo che sia sostenibile in tutte le sue possibili declinazioni.

E’ utopia? Noi crediamo, e speriamo, che sia possibile. Già da ora.

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