L’ultima trovata di Pietro Tidei per ravvivare ulteriormente il già effervescente quadro pre-elettorale civitavecchiese è stata quella di chiedere al suo “Gianni Pilo” di fiducia Marco Coccia (che aveva previsto la vittoria al primo turno dello stesso Tidei a Santa Marinella) una rilevazione sul consenso di alcuni potenziali candidati a sindaco nella prossima tornata elettorale a Civitavecchia.

La sorpresa è nel fatto che Tidei non abbia fatto testare il candidato che insieme all’imprenditore Roberto Serafini, deus ex machina della candidatura di Ernesto Tedesco nel 2018, sta apertamente sostenendo per creare un fronte di liste civiche trasversale, ossia il generale Paolo Poletti, bensì abbia chiesto a Coccia di sondare direttamente il proprio nominativo come possibile sindaco di Civitavecchia.

Perché lo abbia fatto è forse intuibile alla luce di quanto poi accaduto con la vicenda dei video delle interecettazioni ambientali dell’indagine finita sulle cronache nazionali: un tentativo di spostare l’attenzione, o di spingere la propria maggioranza a fare quadrato attorno a lui, nel timore di possibili dimissioni, per tentare di tornare nuovamente a palazzo del Pincio. Fantapolitica ? Molto probabilmente sì, ma intanto il risultato serve a Tidei per riaffermare che a Civitavecchia il numero uno di Pd e centrosinistra è lui. Nel sondaggio risulterebbe infatti in testa con il 34,7% rispetto al 12,8% di Marco Piendibene. Ma l’altro dato che emerge è che al secondo posto ci sarebbe Massimiliano Grasso, con il 21,4%. Senza avere oggi alcun ruolo pubblico, l’ex vice sindaco sarebbe nettamente davanti al sindaco Ernesto Tedesco, fermo al 14,6%. Ultimo della lista dei nomi testati Alessio De Sio, con il 2,4%, mentre il 14,1% non vorrebbe nessuno di questi nominativi.Complessivamente, secondo la rilevazione di Coccia, che pur non avendo una pretesa scientifica, ha comunque intervistato un campione di 665 persone, il centrosinistra avrebbe un consenso attorno al 47,5% con il centrodestra al 38,4% e con un 14,1% da attribuire.

Ma mentre da un lato appare estremamente improbabile che Pietro Tidei possa essere in campo, essendo stato rieletto a Santa Marinella 3 mesi fa e probabilmente non avendo più comunque a Civitavecchia la forza di imporre la propria candidatura al centrosinistra; dall’altro se questa fosse la situazione nel centrodestra, una eventuale discesa in campo di Grasso metterebbe all’angolo Tedesco.

Anche in caso di una oggi più remota possibilità di divisione della coalizione (come accadde nel 2014 quando lo stesso Grasso arrivò al 18% non andando al ballottaggio proprio con Tidei per soli 45 voti), il sindaco uscente rischierebbe di non arrivare neppure al secondo turno, non avendo più il sostegno di gran parte della maggioranza che lo portò alla vittoria nel 2019. Allora il suo nome venne imposto dalla Lega che svettava con oltre il 30% dei voti e Fratelli d’Italia (che sosteneva Grasso) dovette adeguarsi, accettando un accordo con il ticket Tedesco-Grasso. Oggi la situazione è capovolta. Per definire l’esito di questa partita sarà determinante capire almeno 4 cose: quanto Fratelli d’Italia punti su Civitavecchia; quanto la Lega punterà i piedi per ricandidare il suo sindaco uscente o per ottenere un altro comune in cambio da FdI; quanto sarà la stessa Lega locale a cercare un accordo definendo una exit strategy con un nuovo diverso ruolo per Tedesco, per cercare di rivincere le elezioni; quanto sia eventualmente disposto Grasso a candidarsi in ogni caso, con o senza l’appoggio di tutti i partiti di centrodestra, qualora siprofilasse una situazione di stallo tale da durare fino alla prossima primavera. In ogni caso, i dati odierni suggerirebbero a Tedesco e al centrodestra di approntare una strategia che non si crogioli sulla riconferma del sindaco uscente.

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