CIVITAVECCHIA – Si è svolto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy un nuovo incontro dedicato alla riconversione delle aree Enel di Torre Valdaliga Nord. Al tavolo, convocato nell’ambito del percorso di decarbonizzazione, erano presenti rappresentanti del Governo, della Regione Lazio, del Comune di Civitavecchia, di Enel, Invitalia, sindacati e imprese.

Invitalia ha illustrato la propria relazione sulle oltre cinquanta proposte progettuali arrivate a seguito della manifestazione di interesse promossa dal Mimit: si tratta di iniziative industriali, energetiche e logistiche per il rilancio del sito. L’amministrazione comunale ha ribadito la necessità di una rapida nomina del commissario per la decarbonizzazione e dell’attivazione di un accordo di programma che consenta di ampliare la zona industriale, così da accogliere nuovi investimenti in attesa del decreto Energia che definirà il futuro della centrale.

«L’accordo di programma è la precondizione per garantire nuove aree di insediamento anche nell’eventuale indisponibilità delle aree di centrale», ha sottolineato il Comune.

Nel corso della riunione, la sottosegretaria Fausta Bergamotto ha annunciato che la nomina del commissario arriverà a breve da Palazzo Chigi, seguita dalla definizione delle aree soggette a Zona Logistica Semplificata (ZLS), individuate in sinergia tra Comune e Regione. L’Amministrazione ha ribadito la necessità di mantenere alta l’attenzione sui tempi e sulle procedure.

Soddisfatta, ma con prudenza, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Emanuela Mari: «Il tavolo ha fatto registrare un passo avanti. Invitalia ha già vagliato 52 proposte, tre delle quali potrebbero partire subito grazie alla disponibilità delle aree, con investimenti su turismo termale e floricoltura. Importante anche il lavoro per la ZLS e per l’adesione del Comune al Consorzio Industriale del Lazio, che velocizzerà le procedure autorizzative». Mari ha inoltre chiesto un tavolo di crisi per i lavoratori della Minosse, «unica categoria rimasta fuori dagli accordi con Enel».

Ben più critica la capogruppo di Italia Viva alla Regione, Marietta Tidei, secondo cui «anche questo incontro si è rivelato un tavolo pieno di buone intenzioni ma privo di risultati concreti. Il Governo continua a comportarsi da spettatore, senza assumersi le proprie responsabilità». Tidei ha chiesto chiarezza sul futuro della centrale, «ancora incerto tra riserva fredda, riconversione o chiusura definitiva», e ha sollecitato risposte su ZLS, commissario e disponibilità delle aree Enel. «Senza decisioni rapide – ha concluso – il territorio continuerà a girare a vuoto, e non può più permetterselo».

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