«Grotte di Castro sceglie la cultura senza se e senza ma». Parola del sindaco Antonio Rizzello che saluta così la nascita della prima edizione di “InCastro - Festival del pensare”. Ieri la presentazione dell’iniziativa che, dall’11 al 13 luglio, proporrà seminari e laboratori interattivi per promuovere l'interesse verso il pensiero critico occupando gli spazi del borgo - piazza Matteotti - e del lungolago di Grotte di Castro. Tre giorni di cultura, la cui qualità «è garantita dagli interventi di scienziati e divulgatori noti, tra cui Piergiorgio Odifreddi e docenti dell’università di Harvard» spiega il professor Francesco Orzi, ideatore del festival e consigliere comunale di Grotte di Castro delegato alla cultura. «Imparare e coltivare il pensiero critico è particolarmente pregnante in questo momento storico in cui l’eccesso di informazione ha portato a una diminuzione della capacità di riflessione. È l'antidoto alla disinformazione che mina le fondamenta stesse della democrazia» annota Orzi. E rassicura sulla fruibilità di temi quali filosofia, scienza, psicoanalisi, etica e riflessione critica: «Saranno trattati in maniera semplice, con un pizzico di leggerezza nei sei laboratori di interazione con il pubblico».

Per il primo cittadino Rizzello il festival si innesta in un progetto più ampio che mira a valorizzare Grotte di Castro come polo culturale. «Il nostro paese e la Tuscia ha una sola speranza: fare un salto di qualità culturale rispetto alle bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche che vantiamo per nascita. Possediamo tutte le caratteristiche per stare al passo con le regioni limitrofe. E la cultura è un’alternativa spendibile in termini turistici». Ed è consapevole di aver compiuto una scelta coraggiosa decidendo «in pieno luglio di organizzare un festival della cultura piuttosto che puntare sulle sagre di paese, tipiche del periodo estivo» ma si è detto convinto che sarà «una scelta che pagherà. Un seme che continuerà a germogliare anche nei prossimi anni».

Con l’ambizione che sia una scelta giusta. «È cultura che scende tra la gente, che penetra nella comunità e la fa conoscere a tutti. Con questo festival noi andiamo tra le persone, senza la cattedra che separa, in spiaggia sul lungolago». Uno sforzo logistico e materiale importante per un piccolo paese riuscire a organizzare un’iniziativa che schiera nomi prestigiosi del panorama scientifico e culturale, reso possibile ricorda Rizzello grazie al «consigliere Daniele Sabatini che si è fatto tramite per il contributo essenziale messo a disposizione dalla Regione». Presente alla conferenza, tenuta nella sede di Archeoares, anche Alessandro Romoli, presidente della Provincia, che patrocina l’evento.

«È importante voler diffondere la cultura del pensare, ritengo che creare un luogo di riflessione che superi le logiche di bandiera sia opportuno per perseguire il bene comune. Importante anche che sia un Comune dell’Alta Tuscia che si candida a ospitare questa iniziativa». Esprimendo poi «l'incoraggiamento dell’amministrazione provinciale che vuole perseguire l’obiettivo di una Tuscia protagonista, di un territorio che ha preservato e intende continuare a preservare molto della nostra cultura» augura in bocca al lupo al «festival di Grotte di Castro che va in questa direzione». Il “varo” del festival del pensare venerdì 11 luglio, alle 17.30, in piazza Matteotti con il saluto istituzionale del sindaco Rizzello per poi lasciare spazio alla serie di appuntamenti che si succederanno fino alle ore 22.

Il programma integrale della tre giorni è consultabile sul sito incastro.iperhub.space.