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Il bando per la nuova gestione della piscina di via Maratona dovrebbe essere pubblicato nella prima settimana di dicembre. Questo quanto circola dagli ambienti di Palazzo del Pincio per il futuro della struttura di cui si è parlato tantissimo in questi ultimi mesi, anche per le traversie legate al PalaGalli, i cui lavori sono in continuo svolgimento, con la chiusura degli interventi prevista a marzo e la riapertura ad aprile.
Tornando a via Maratona, non è ancora chiaro come sarà composto il bando, ma la sensazione è che ci sarà un percorso simile al bando uscito lo scorso sabato per il San Liborio Stadium di calcio a 5. Questo anche perché, come spiegato dal sindaco Marco Piendibene e dal delegato Patrizio Pacifico, sono entrate in vigore le nuove regole del Codice Appalti, che sono molto più stringenti rispetto al passato.
«È un lavoro complesso – afferma l’amministrazione comunale – che richiede competenze tecniche, studio e capacità di adattarsi a una normativa profondamente rinnovata. Per questo va riconosciuto agli uffici un ringraziamento sincero: hanno affrontato una procedura nuova, più articolata e molto più rigorosa rispetto a quelle utilizzate in passato. Per anni le concessioni e le convenzioni degli impianti sportivi, pur pienamente legittime e conformi alla normativa allora vigente, hanno finito talvolta per avvicinarsi nei fatti a piccoli modelli di partenariato pubblico-privato. Un’impostazione che rispondeva alle esigenze dell’Ente e alla necessità di mantenere attivi gli impianti, ma che in alcuni casi ha comportato per i gestori locali oneri economici e organizzativi difficili da sostenere.
Quando tali oneri diventavano troppo pesanti, anche il patrimonio pubblico ne risentiva: nella gestione quotidiana, nella manutenzione e nel rispetto delle prescrizioni più complesse. Oggi il quadro è cambiato. Il nuovo Codice distingue con chiarezza ciò che è concessione di servizi da ciò che è partenariato pubblico-privato, introducendo criteri di proporzionalità, sostenibilità economica, equilibrio dei rischi e trasparenza nella gestione degli impianti. In questo contesto il PPP resta uno strumento prezioso e indispensabile quando si devono affrontare interventi strutturali importanti, adeguamenti impiantistici rilevanti, messe a norma complesse o investimenti di grande portata. È però fondamentale ricordare che nel PPP il privato non si appropria mai del bene pubblico: l’impianto resta di proprietà del Comune. Il privato si assume il rischio economico delle opere da realizzare, anticipa gli investimenti e li sostiene nel tempo, molto prima che l’attività gestionale possa compensarne i costi. È un modello che richiede equilibrio, responsabilità e corretta applicazione».
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