«La questione della chiusura dello Stadio del nuoto per i lavori di ristrutturazione viene inquinata da fantasiose ricostruzioni, purtroppo anche da fonti istituzionali che molto probabilmente sono poco all’altezza della situazione», inizia così un comunicato della Nc, che intende fare chiarezza sulle polemiche di questi giorni, che riguardano il PalaGalli. «Tutto parte dal 16 maggio giorno in cui con PEC prot. n. 0044910/2025 - affermano dalla Nc - ci veniva comunicato che l’inizio dei lavori era previsto per il 10 giugno 2025 e che a decorrere da tale data, l’impianto avrebbe dovuto essere interdetto a tutte le persone non addette ai lavori di riqualificazione. Non soltanto la stessa soc. Euroambiente srl aggiudicataria dell'appalto ci invitava alla rimozione di alcune strutture interne ostacolo per i lavori di smontaggio delle vetrate, non soltanto venivamo invitati ad effettuare lo svuotamento della vasca (picina) in quanto le polveri e i detriti di calcinaccio sarebbero ricaduti all’interno della vasca compromettendo i motori di filtrazione, della stessa. Quindi per mezzo del nostro Legale Avv. Roberto Immediata in data 19 maggio abbiamo fatto scrivere al Comune e a Città metropolitana, il quale chiedeva quindi “la possibilità di approntare soluzioni tecniche che consentano il prosieguo delle attività sportive ivi previste e già calendarizzate. Laddove, però, la presente richiesta dovesse essere ritenuta non accoglibile e/o non vi fossero alternative praticabili, si chiede cortesemente di voler comunicare quanto prima il relativo diniego, dovendo provvedere tempestivamente a disdire gli impegni assunti”. Forse è superfluo dire che, in perfetta continuità col disegno di danneggiare la NC Civitavecchia già manifestatosi in passato, nessuna risposta veniva data a tale richiesta ufficiale inviata tramite pec. Apprendiamo però dalla stampa che il delegato allo Sport del Comune, Patrizio Pacifico né giustificare tale decisione affrettata dichiarava che aveva “accompagnato tutte le attività sportive delle associazioni locali all'interno dello Stadio del Nuoto”: non sappiamo dove e con chi il delegato abbia concordato, in quanto il Sig. Patrizio Pacifico oltre a non farsi vedere se non per fugaci passerelle e premiazioni, non ha mai inteso incontrare o sentire nessuno della dirigenza della NC per comprendere le criticità che si venivano a determinare con una chiusura così brusca e senza il dovuto “accompagnamento per gli atleti delle associazioni sportive locali". Ne è la riprova anche la risposta piccata di smentita del Coach Fabio De Santis alle prese con allenamenti importanti di atleti nazionali. De Santis dichiara: Il delegato allo sport Pacifico, non ha fatto nessun accompagnamento per le attività sportive arrecando di fatto un grave danno per la preparazione dei vari atleti moralmente provati in quanto costretti ormai ad interrompere bruscamente gli allenamenti e cercare altri spazi acqua magari anche fuori città; analogo problema ma molto più gravoso e umiliante subito dagli atleti della Nc in quanto a loro è stato riservato l’esilio totale senza soluzione di continuità. Per non parlare del danno subito dalla società Nc per la rinuncia a gare e tornei importanti. Ricordiamo al Delegato Pacifico un piccolo particolare che la Nc è Concessionaria dell’impianto fino al 15 settembre 2025 o come dice la norma fino alla prossima aggiudicazione. Proprio per queste motivazioni che il 26 maggio, sempre attraverso pec, abbiamo evidenziato come la chiusura dell’impianto avrebbe comportato la sospensione di numerose attività sportive già programmate, oltre quelle già Revocate dalla Fin con conseguente diminuzione degli introiti legati ai corsi in essere e agli spazi acqua già concessi a terzi. Speravamo in un incontro conciliativo vista la portata della manifestazione, quella delle ACLI, e ricordiamo che dal 9 giugno, l’impianto sarebbe stato chiuso al pubblico e al personale non coinvolto nei lavori, in ottemperanza alla richiesta dell’Amministrazione che chiedeva la chiusura e lo sgombero entro il 10 giugno. Nonostante tale comunicazione e le sollecitazioni da parte di altre società locali a vario titolo, il Comune ovvero il delegato Patrizio Pacifico non hanno proferito parola e colpevolmente tardiva è la nota del 29 maggio, arrivata a pomeriggio inoltrato e con il ponte del 2 giugno alle porte, sul posticipo del cantiere al 23 giugno. Con chi il Comune aveva programmato tutto ciò, se la concessionaria non era stata minimamente coinvolta? E perché il presidente di un altro club (la Nautilus) ad aprile è stato invece avvisato dell’imminente chiusura dell’impianto? Ora capiamo la scelta della Nautilus di giocare a Viterbo non certo per clima ostile come comunicato in prima battuta, quanto come dallo stesso affermato per praticità delle partite avendo saputo che l’ impianto sarebbe stato chiuso a Maggio».

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