CIVITAVECCHIA – Alberi classificati a “gravità estrema”, cioè a rischio cedimento: sono 54 gli esemplari che verranno abbattuti nei prossimi mesi su tutto il territorio comunale. A stabilirlo è una recente determina del Pincio con la quale è stato affidato il servizio alla ditta Eco Agri Service S.a.s. di Tuscania (VT) per un importo complessivo di 49.945 euro, IVA inclusa.

Le piante, tutte censite nella piattaforma “GreenSpaces” con classe di rischio “D” (la più alta), si trovano in varie zone cittadine e saranno rimosse per ragioni di pubblica sicurezza. Tra queste zone è ricompresa anche Borgata Aurelia, zona però vincolata e che necessita del nulla osta della Sovrintendenza. L’intervento sarà completato entro 120 giorni dalla consegna del servizio.

L’appalto, gestito tramite trattativa diretta sul MePA, prevede non solo l’abbattimento, ma anche operazioni connesse come l’estirpazione delle ceppaie, il trattamento e lo smaltimento del materiale prodotto, secondo precisi protocolli ambientali e fitosanitari. Particolare attenzione sarà rivolta alle scuole, dove gli interventi saranno pianificati per evitare disagi durante le attività didattiche e negli orari di ingresso e uscita degli alunni.

L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di prevenzione e manutenzione del patrimonio arboreo, finalizzata a evitare situazioni di rischio per la cittadinanza. Il capitolato tecnico stabilisce procedure rigorose per l’esecuzione dei lavori: segnaletica, barriere protettive, cippatura in loco del materiale e sopralluoghi preliminari per ridurre l’impatto sulla mobilità urbana e sul contesto cittadino. Tuttavia, nessuna delle delibere o degli atti progettuali allegati fa riferimento alla piantumazione di alberi sostitutivi, nonostante tale operazione dovrebbe essere prevista dal regolamento comunale per la gestione del verde. Bisognerà quindi capire come, in questo caso, l’amministrazione comunale voglia procedere per evitare il ripetersi dei problemi sorti con il recente intervento a viale Baccelli e via Roma, dove gli alberi in sostituzione non sono ancora stati piantati.