CIVITAVECCHIA – I militari della Stazione Navale della Guardia di finanza di Civitavecchia, unitamente al personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli hanno sequestrato uno yacht di 33 metri del valore di oltre 12 milioni di euro. Denunciato il comandante per il reato di contrabbando doganale.
Il sequestro penale dello yacht è stato eseguito mercoledì nel Porto Storico di Civitavecchia, dove il panfilo è ormeggiato già da diversi mesi, come disposto dalla locale Procura della Repubblica ed eseguito dalle Fiamme Gialle aeronavali della Stazione Navale di Civitavecchia, unitamente al personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Le accurate indagini, eseguite sotto il costante coordinamento del Procuratore Capo della Repubblica di Civitavecchia Alberto Liguori e coadiuvate dal Sostituto Procuratore Valentina Zavatto, hanno consentito di accertare che la lussuosa nave da diporto, formalmente registrata in uno Stato extra-UE, è stata pienamente utilizzata nelle acque comunitarie per le finalità tipiche del diporto nautico, quindi goduta per le esigenze personali dei proprietari, senza che fossero stati assolti i previsti obblighi doganali relativi all’importazione definitiva del bene.

Lo sfarzoso yacht, costruito presso i cantieri navali Ferretti, era stato alienato senza l’applicazione dell’I.V.A. sul prezzo di vendita, con un conseguente notevole risparmio d’imposta, quantificata in circa 2.500.000 euro, in quanto dichiarato dagli acquirenti come un bene destinato all’esportazione, mentre in realtà i beneficiari/proprietari lo hanno utilizzato, in maniera stabile e costante, nel territorio europeo (mare), in violazione della normativa doganale e fiscale vigente.

Pertanto, allo scopo di tutelare le risorse economiche dell’Unione Europea, e in quanto prodotto e profitto del reato, è stata adottata la misura cautelare reale del sequestro sullo yacht – di notevole pregio – battente bandiera della Repubblica delle Isole Marshall, del valore stimato di oltre 12 milioni di euro, per l’ipotesi di contrabbando doganale.

L’operazione si inserisce in un piano strategico di contrasto all’evasione fiscale e al contrabbando doganale nel settore dei beni di lusso, spesso caratterizzato da strutture societarie complesse, volte ad eludere i controlli. In ragione degli elementi probatori raccolti, è stato deferito alla Procura della Repubblica competente il comandante della nave, per l’ipotesi di reato di contrabbando doganale e per altre violazioni al D.Lgs. 141/2024.

Le quotidiane attività operative svolte dalla componente aeronavale della Guardia di Finanza garantiscono la costante e qualificata presenza del corpo a presidio del mare territoriale, nonché del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea. L’attività di prevenzione, contrasto e repressione degli illeciti in materia fiscale e doganale si qualifica quale misura deterrente verso ogni forma di condotta illecita perpetrata a danno dell’economia legale e degli interessi economici dello Stato, concretizzandosi, sempre più, nella vicinanza degli uomini delle Fiamme Gialle di mare al cittadino, ai suoi interessi ed a quelli legati alla tutela del bene comune.