Non è nello stile di questa testata far chiacchiere da bar, specialmente con chi, viste le fresche delusioni sportive, farebbe meglio a non proferir parola e a lavorare sodo per non ripetere brutte figure in futuro. E invece no, proprio chi dovrebbe riflettere in silenzio spesso dà fiato alla propria tromba, dilaniando le nostre povere orecchie con melodie stonate. Ci chiediamo quale confidenza permetta al signor Maurizio Campogiani di affermare pubblicamente che i giornalisti di questa redazione “scrivono stronzate”. Forse non ricordiamo momenti d’intimità che suggeriscano al signor Campogiani di rivolgersi in questo modo nei nostri confronti. Il dirigente della Cestistica Civitavecchia, direttore sportivo fresco di dimissioni, ha più volte sottolineato una nostra assenza dal campo dove in questi ultimi due anni la formazione rossonera ha messo in scena prestazioni più o meno convincenti. Ebbene sì, è un po’ di tempo che non varchiamo la porta della palestra Riccucci, ma non per mancanza di voglia o professionalità. Al contrario, la nostra latitanza è figlia del poco rispetto nei confronti della stampa da parte della Cestistica. La società di Largo Cinciari, sempre pronta a convocare conferenze stampa per dare spazio ad acquisti estemporanei e per enfatizzare accordi con vari sponsor, nel corso degli anni ha sempre visto i giornalisti di questa redazione rispondere presente, gli stessi giornalisti che quando possibile hanno anche assistito a molti match interni della formazione di Civitavecchia. Tutto ciò fin quando i dirigenti rossoneri, col signor Campogiani in testa, hanno deciso a più riprese di indire lunghi silenzi stampa, mancando di rispetto a chi ha sempre cercato di lavorare con impegno e la massima onestà intellettuale e che molte volte, non avendo i mezzi per assistere a tutte le gare casalinghe ed esterne, confidava in quella chiacchierata con il tecnico o con il giocatore per confezionare un articolo di giornale dignitoso. E di giornalismo ne dovrebbe sapere qualcosa il signor Campogiani, direttore generale di TRC, al quale viene spontaneo chiedere come possa lontanamente pensare che una redazione, specialmente locale, possa coprire la smisurata quantità di eventi, conferenze e partite delle innumerevoli società sportive presenti su Civitavecchia e comprensorio senza l’ausilio dei diretti interessati. Il signor Campogiani dovrebbe capire che un giornale, nazionale o locale che sia, concentra le proprie risorse su determinati eventi rispetto ad altri, ovviamente in base all’importanza. Va da sé, quindi, che conferenze e gare si possono seguire in presenza in base ad una scaletta che contempli anche le altre società del territorio; dove non si arriva è necessario l’aiuto di giocatori e dirigenti, e non certo un loro ostruzionismo con inutili lunghi silenzi stampa. Proprio in virtù del fatto di non poter poter presenziare con continuità a tutte le sfide, le pochissime critiche che nel corso di questi ultimi due anni sono state mosse alla Cestistica, non hanno mai fatto riferimento a partite non viste, non si è mai entrati nell’aspetto tecnico-tattico. Questa testata ha solo espresso la sua opinione: in questi anni è mancata una progettualità vincente capace di partire dal vivaio per arrivare a costruire un roster competitivo almeno per la Serie C, una squadra fatta di giocatori locali; magari con un paio di innesti esterni. Sono stagioni che tra argentini, americani, balcanici e giocatori provenienti da altre parti del mondo che spesso durano meno “de n’ baio de n’ cane”, come si dice da queste parti, la società di Civitavecchia non riesce a dare un’anima alla prima squadra; e i risultati ne sono testimonianza. Invece di perdere fiato con sterili polemiche contro colleghi giornalisti, consigliamo al signor Campogiani di impiegare le proprie energie per realizzare finalmente un progetto vincente.

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