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CIVITAVECCHIA – Un lavoretto scolastico di fine anno, realizzato in una scuola elementare di Civitavecchia, è diventato in poche ore un caso politico di rilevanza nazionale. A innescare la polemica è stato il post pubblicato sui social dal consigliere comunale e metropolitano della Lega, Antonio Giammusso, che ha mostrato la foto di un angelo che tiene in mano il Corano, lavoretto realizzato da un bambino.
«Dei genitori mi segnalano che in una scuola elementare pubblica a Civitavecchia – ha scritto Giammusso – come lavoretto di fine anno in maniera innocente i bambini hanno portato questo angelo che tiene un Corano in mano. Tenuto conto del rispetto e dell’importanza delle varie culture, mi chiedo: ma serve veramente cercare di indottrinare dei bambini che alla loro età non hanno gli strumenti per comprendere e capire? Premesso che gli angeli nella religione islamica non hanno la stessa importanza teologica che hanno per noi cristiani. Mi domando se fosse successo in Iran o Qatar che alle elementari fosse imposto un lavoretto con il Vangelo cosa sarebbe successo?».
Il post ha raccolto numerose reazioni sui social, contribuendo a far diventare rapidamente virale la vicenda. Il caso è stato poi rilanciato da esponenti di primo piano della Lega, tra cui il deputato ed ex sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, che ha parlato di una “sottovalutazione della portata del messaggio”, e si è detto perplesso sull’intento educativo delle maestre coinvolte. «Mi piacerebbe conoscere le docenti che hanno avuto questa idea…», ha scritto. Più dura la reazione dell’europarlamentare Silvia Sardone, che ha parlato di una “islamizzazione nelle scuole a un punto di non ritorno”. «Insieme al capogruppo Lega in commissione Istruzione Rossano Sasso – ha aggiunto – denunciamo questa pericolosa deriva che consegna persino i più piccoli alla propaganda islamista».
Dalla parte opposta del dibattito, è intervenuta Alleanza Verdi e Sinistra di Civitavecchia, che ha replicato con una nota in cui si difende l’iniziativa delle insegnanti, parlando di un gesto creativo, simbolico e inclusivo. «Un angelo che legge il Corano non converte, non fa proselitismo – scrive AVS – ma rappresenta un’immagine potentissima di incontro, di cura, di fratellanza tra i mondi». Secondo la nota, «la scuola non è un campo di battaglia ideologica, ma uno spazio in cui si impara a vivere insieme», e proprio per questo un angelo può “leggere” testi sacri di qualsiasi religione.
Intanto la deputata della Lega Giovanna Miele ha annunciato una interrogazione al ministro competente. «Gravissimo che a Civitavecchia si provi a far passare il messaggio che nel nome del multiculturalismo e dell’integrazione è possibile tutto, perfino suggerire agli studenti di una scuola elementare di ritagliare un disegno con un angioletto che tiene in mano il Corano – ha spiegato – illogico, incomprensibile, un episodio dilagante, purtroppo, nelle nostre scuole in cui a pagare continuano ad essere i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra cultura. È urgente che si faccia chiarezza e con una interrogazione chiederò al ministro dell’Istruzione di fare tutte le verifiche del caso e intervenire immediatamente anche per capire cosa ha spinto, evidentemente, questi docenti ad impiegare tempo prezioso per un lavoro simile. La prima formazione dei nostri bambini non può contemplare piani educativi in cui siano tollerate idee stravaganti e vicine a forme varie di islamizzazione».
Mentre si discute sull’effettiva natura del progetto o sulle indicazioni date dalle insegnanti, il dibattito prosegue e divide, tra chi denuncia un uso improprio di simboli religiosi nell’ambito scolastico e chi difende la libertà educativa e l’intento interculturale dell’iniziativa.