LORENZO LEONCINI

Superata la fase difficile con la prospettiva delle dimissioni, all’inizio della settimana Marina Pergolesi è stata riconfermata presidente dell’Asd Pallavolo Civitavecchia.

Per il quinto anno consecutivo guiderà una delle più antiche società sportive di Civitavecchia, attiva sul territorio dal 1964. Il numero uno rossoblu ha tracciato un bilancio umano e professionale oltre ad enunciare futuri obiettivi.

Dal 2020 è ancora al comando di una delle società sportive più importanti di Civitavecchia. Cosa prova dopo la riconferma dell’ultima assemblea?

«Un sentimento di gratitudine per la conferma del buon lavoro verso coloro i quali hanno con convinzione votato il nuovo direttivo da me presieduto. Ma anche la consapevolezza che alcune dinamiche interne vanno rapidamente cambiate. Mi riferisco alla condivisione delle informazioni e al coinvolgimento di quanti ne abbiano voglia, all’interno di Asp».

La riconferma è stata preceduta da giorni tesi, in cui era pronta a mettere in discussione la sua presenza nella società. Come ha vissuto questo momento?

«La scelta di rimettere il mandato è dipesa dalle divisioni che si stavano creando dopo le dimissioni dei due consiglieri. Ho preferito dare all’assemblea la possibilità di cambiare totalmente il vertice societario. Ovviamente è stata una scelta difficile. Ma le forze intorno erano positive. Da lunedì sera subito al lavoro con il nuovo direttivo».

Gli anni della sua presidenza sono stati caratterizzati da grandi e rapidi cambiamenti su scala mondiale, come l emergenza sanitaria COVID-19 e la crisi energetica con conseguente inflazione. Come hanno inciso questi avvenimenti nello sport locale?

«Un’intera generazione sportiva ha pagato un prezzo altissimo. Atleti giovanissimi rimasti fermi sia sportivamente che sotto il profilo umano. Questa storia ha rallentato il mondo intero ma lo sport ha molto velocemente riguadagnato i giusti spazi supportati anche da illuminate scelte delle varie federazioni e governative. La crisi energetica ha pesato soprattutto sulle famiglie e anche alcuni sponsor hanno dovuto fare i conti con una recessione importante. Queste sono situazioni purtroppo frutto di operazioni e scelte monopolistiche. Lo sport poco può fare quando ci sono “cartelli” non controllabili. Ma adesso mi pare si stia gradualmente tornando alla normalità».

Ci sono state anche due olimpiadi in questi quattro anni in cui l’Italia ha ottenuto i record di medaglie e la pallavolo ha ben figurato con l’oro vinto a Parigi lo scorso mese di agosto. Crede in un rilancio di questo sport nelle giovani generazioni?

«La pallavolo è lo sport più medagliato di questo quadriennio. Soprattutto giovanile e femminile. È un traino che la federazione non deve perdere perché le iscrizioni sono anche dipendenti dal flusso positivo dei risultati delle nazionali. Anche Civitavecchia sta dando il suo contributo con una massiccia opera di reclutamento e coinvolgimento. Per altro il volley femminile è il primo sport per tesserati in Italia. E le iscrizioni lo confermano. Dobbiamo solo fare qualità oltre che quantità».

Tornando all'ASD pallavolo Civitavecchia, oltre ai risultati sportivi potete vantare altri obiettivi raggiunti.

«L’Asd Pallavolo Civitavecchia è da sempre il punto di riferimento della pallavolo. Dalle sue costole sono nate società che hanno incrementato gli iscritti ma che paradossalmente hanno diviso le potenzialità e declinato i risultati a livello regionale nelle posizioni di rincalzo. Purtroppo le diverse vedute e soprattutto la diversa politica sportiva interna non è facilmente gestibile. L’avvicinamento in estate della Volley Academy sta dimostrando un atteggiamento aperto e costruttivo da parte dei dirigenti. Siamo in dirittura di arrivo circa gli obiettivi e la presentazione dei programmi. Fatto salvo che Asp continuerà nelle sue iniziative sociali (sport over - sitting volley ecc..) e soprattutto organizzeremo di nuovo il torneo Lazio Winter Cup per il terzo anno consecutivo. Per altro è confermato il corso nazionale incentivante arbitri coordinato dal l’arbitro Stefano Cesare internazionale che ha appena diretto la finale maschile olimpica. In questo quadriennio abbiamo ottenuto il marchio oro attributo dalla federazione per l’attività giovanile maschile e femminile. Solo 13 società in Italia posso vantare questo successo. Molto si deve alle collaborazioni sul territorio, oltre alla Civitalad, nel mese di maggio la under 19 del consorzio Etruria (con Tuscania Volley) ha raggiunto le finali nazionali di categoria. Evento che mancava nel territorio da molto».

La sua politica è sempre stata orientata alle collaborazioni, creando diverse sinergie con altre realtà. Con la civitalad siete andati in serie B1 nel 2021. Con la Volley Academy cosa vorrebbe ottenere?

«Con la volley Academy abbiamo importanti traguardi e un progetto comune e fattivo per dare un progetto sportivo che accolga tutte e tutti. Ognuno per le proprie peculiarità e di interessi e di progressi. Nelle prossime settimane presenteremo in dettaglio il progetto alla stampa».

Infine, in prossimità dell’avvio dei campionati, quali sono gli obiettivi per le principali squadre della compagine?

«Questa è una domanda difficile. Le due categorie regionali dovranno lavorare moltissimo in sinergia tra loro e i priori allenatori per dare il meglio. Confidiamo nelle dinamiche interne e soprattutto in alcune ragazze che sono leader riconosciute. Siamo invece molto soddisfatti della serie C maschile del consorzio Etruria che è un gruppo molto giovane e promettente. Sono quasi tutti provenienti dalla under 19 appena citata per le finali nazionali di categoria. Vorrei anche augurare alla Sofia Giuli le migliori fortune per la sua importante esperienza in serie B2 con il Cutrofiano. Siamo felici di questa coraggiosa scelta che premia il nostro settore giovanile».

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