Ai più il nome di Dick Fosbury potrebbe non risultare conosciuto, anzi.

Eppure, quando tutti abbiamo esultato per l’oro olimpico del salto in alto dell’italiano Gianmarco Tamberi alle Olimpiadi di Tokyo 2021, dobbiamo ricordarci che il gesto tecnico con cui gli “altisti” (coloro che praticano la disciplina del salto in alto) cercando di superare l’asta posta ad altezze non indifferenti, si deve proprio all’atleta statunitense.

Classe 1947, fu l’inventore dello stile Fosbury. Fino ai Giochi Olimpici di Città del Messico del 1968, gli altisti saltavano con il metodo western roll o scavalcamento ventrale, e cioè con un salto in avanti, “sforbiciando” le gambe, non di schiena come avviene oggi. Fosbury, dopo aver compreso quanto quella modalità potesse essere limitante rispetto alla sua “personale” tecnica, la mise in atto ai campionati universitari americani NCAA, usati come trials per le Olimpiadi.

La stessa tecnica gli permise, quindi, di poter vincere l’oro alle Olimpiadi Città del Messico 1968 con il record olimpico ed entrare nella storia dell’atletica, visto che da quel giorno tutto il mondo del salto in alto si “convertì” allo stile Fosbury.

Alcuni critici affermano che in realtà l’atleta precursore di questo stile fu Debbie Brill, che lo mise in atto già in tenera età nel 1966, ma senza grandi successi.

Comunque sia, lo stile Fosbury, a distanza di sessant’anni, rimane ancora come l’unico stile utilizzato dagli altisti.

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