Un’annata 2024-2025 che termina con l'amaro in bocca per il Fiumicino. In particolar modo, per quanto riguarda il settore giovanile e la sua Under 18 Regionale. Non sono bastati i 18 centri messi a segno da bomber Di Lemma nel campionato regionale, per poter trovare una meritata gloria, dopo una stagione più intensa che mai. I rossoblu, protagonisti in assoluto di un grande percorso sono riusciti a piazzarsi al secondo posto in classifica nel girone A, chiudendo a quota 57 punti. Dietro solamente alla capolista Ostiantica e davanti ad Aranova, Vis Aurelia e Città di Cerveteri. 69 gol realizzati, 17 subiti e una differenza reti di +52: numeri da capogiro ma non determinanti ai fini di soddisfazioni maggiori. Infatti, sia in occasione della semifinale playoff con il Tor di Quinto che in Coppa Lazio con l'Asa, a dare la sentenza finale sulle partite sono stati i calci di rigore. In entrambe le occasioni, seppur a testa alta, hanno visto avere la peggio gli aeroportuali. Usciti sconfitti ed eliminati in tutte e due le competizioni. Il tecnico Daniele Piccolo, attraverso i canali ufficiali del club fiumicinese, ha tratto le sue conclusioni: «Volevamo una stagione da protagonisti e così è stato. È mancato l'ultimo passo ma credo che non ci possiamo rimproverare nulla perché i ragazzi sono stati fenomenali, malgrado le tante difficoltà che si possono incontrare in un percorso. Siamo stati una famiglia. Siamo cresciuti sotto tutti gli aspetti, soprattutto quello mentale. Questo è un fattore molto importante per loro che si stanno avvicinando al calcio dei grandi. Mi sento cresciuto anche a livello personale. Devo molto a questi ragazzi perché mi hanno spinto a dare il massimo di me sul piano sia tecnico che gestionale. Perdere 2 partite su oltre 30 richiede un grande impegno di tutti e non è certo casuale. Ringrazio il mio staff. In particolar modo Maurizio e Valerio, senza i quali tutto ciò non sarebbe stato possibile. Ringrazio la società per la fiducia ed infine i ragazzi, che mi hanno fatto provare emozioni mai sperimentate all'interno di un campo da calcio, che spero di vivere ancora tante altre volte negli anni futuri».

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