CIVITAVECCHIA – È ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, l’ormeggiatore 50enne rimasto gravemente ferito ieri mattina alla banchina 33 del porto di Civitavecchia. Durante le operazioni di ormeggio di una nave ro-ro porta container, per cause ancora da accertare, un pesante cavo si è improvvisamente staccato colpendolo in pieno volto.

Nella sfortuna, probabilmente una dinamica più tragica è stata evitata per pochi attimi: la cima ha urtato il suolo prima di colpire l’uomo, attenuando la violenza dell’impatto. Il lavoratore è stato trovato con il volto completamente tumefatto e coperto di sangue, ma cosciente, dai soccorritori del 118. A causa delle gravi lesioni riportate – diverse fratture al volto – è stato disposto il trasferimento in eliambulanza al Gemelli, dove è stato sedato e ricoverato in rianimazione. Il cavo è stato posto sotto sequestro ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le autorità competenti hanno avviato le indagini per fare luce su quanto accaduto.

La notizia ha suscitato profonda emozione in città, dove si conosce bene la durezza e i rischi del lavoro portuale. Tra i primi a intervenire pubblicamente il sindaco Marco Piendibene: «Esprimo la vicinanza dell’amministrazione comunale al lavoratore ormeggiatore rimasto ferito questa mattina durante le operazioni portuali, a seguito della rottura di un cavo. A lui va il nostro augurio di pronta guarigione, insieme a un pensiero di sostegno per i suoi familiari. L’incidente ripropone con chiarezza la necessità di garantire condizioni di lavoro sicure, in particolare nei contesti ad alto rischio come quello portuale. È essenziale che le istituzioni e gli enti competenti continuino a collaborare per rafforzare ogni misura utile alla prevenzione e alla tutela dei lavoratori». Alle parole del primo cittadino si è unita anche Alleanza Verdi Sinistra Civitavecchia, che in una nota esprime «profonda preoccupazione e vicinanza al lavoratore» e richiama con forza l’attenzione delle autorità: «Questo ennesimo incidente sottolinea, ancora una volta, l'urgente e improrogabile necessità di rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza in ambienti lavorativi ad alto rischio come quello portuale. Non possiamo permettere che simili eventi diventino una tragica consuetudine. La sicurezza sul lavoro non è un optional, ma un diritto inalienabile e un dovere primario di chi gestisce e opera in settori ad alto rischio. Chiediamo con forza all’Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto e a tutte le autorità competenti di intervenire con urgenza, investendo in sistemi di protezione efficaci».

Un episodio che torna ad accendere i riflettori sui rischi del lavoro, soprattutto in ambito portuale. Non è chiaro che cosa sia successo o se l’incidente potesse essere in qualche modo evitato, quello che è chiaro è che le autorità competenti esamineranno con attenzione le testimonianze e il cavo stesso per accertare eventuali responsabilità perché, come sottolineato da diverse forze politiche e sindacali anche nel corso degli ultimi anni, il lavoro deve essere sicuro. L’uomo, nonostante la gravità delle ferite riportate, non sarebbe in pericolo di vita. Decine e decine i commenti sui social di semplici cittadini che hanno augurato all’uomo una pronta guarigione con la città che veglia in attesa di saperlo fuori pericolo.

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