CIVITAVECCHIA – Lo sviluppo del centro Italia, il collegamento tra i due Mari, il salto in avanti in termini commerciali, logistici e turistici passa anche dal ferro. Ne è convinto da anni ormai il comitato per la riattivazione della linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte, guidato da Raimondo Chiricozzi. Un gruppo che, nel corso del tempo, ha coinvolto Comuni, Regioni, Ministeri ed istituzioni varie, ha organizzato incontri, ha presentato diverse istanze, ha dimostrato l’importanza del progetto, ha evidenziato la necessità di collegare i due mari garantendo benefici sotto ogni punto di vista, da quello ambientale a quello economico, passando per un turismo oggi sempre più attratto da linee del genere.

Eppure la Civitavecchia-Capranica-Fabrica di Roma-Orte è dismessa ormai dai primi anni ’90, già “ferita” dalla frana del 1961.

E pensare che l'idea della costruzione di una linea ferroviaria trasversale, che collegasse i porti di Civitavecchia ed Ancona, passando per il polo industriale di Terni, è del 1870, con la costruzione delle acciaierie di Terni. Una scelta lungimirante all’epoca e che avrebbe oggi un’importanza strategica, anche alla luce dell’imminente conclusione dei lavori per l’ultimo miglio ferroviario al porto di Civitavecchia.

«Noi continuiamo a spingere affinché si riapra completamente la tratta - ha spiegato Chiricozzi - a fine aprile festeggeremo a Ronciglione i 130 anni della linea e lo faremo per sollecitare nuovamente i Comuni interessati e le istituzioni, affinché si facciano importanti passi in avanti. Il secondo tronco, ad esempio, quello da Capranica ad Orte, è completo già di tutti i binari. Con poca spesa potrebbe essere riaperta. Anche le vecchie criticità sollevate in merito al dislivello, sono oggi superate con l’impiego dei moderni treni». Negli anni sono stati investiti miliardi per una eventuale riattivazione; l’ultimo finanziamento europeo, da 2 milioni di euro, è stato destinato alla progettazione , con il contributo di Regione Lazio, Interporto di Orte e Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale.

Ma la ferrovia resta comunque dismessa. «Sembra che ci siano sempre altre priorità, che fanno slittare poi questo progetto» ha aggiunto il presidente del comitato spiegando le potenzialità, dal punto di vista turistico e commerciale. «Oggi è fondamentale oggi riattivare i collegamenti tra borghi attraverso i paesaggi storici rendendoli fruibili con il turismo lento - ha sottolineato - e connettendo i borghi ad hub di mobilità, partendo sia da esigenze di offerta turistica sia da infrastrutture di offerta di mobilità ai territori, come è avvenuto per il celebre caso modello della linea ferroviaria Merano Malles. Precedentemente dismessa, dopo la sua riattivazione, ha visto rinascere il turismo nel territorio. Ora faranno anche l'elettrificazione. Accanto alla linea sono sorte piste ciclabili: molti ciclisti prendono il treno, scendono in varie stazioni dove trovano accoglienza, salgono in sella e, percorrendo la pista ciclabile, raggiungono borghi o s'immergono nella natura. Questo vogliamo per la Ferrovia Civitavecchia-Capranica-Fabrica di Roma-Orte, che è una delle 18 ferrovie sospese scelta dal Parlamento, all'unanimità, per divenire una ferrovia turistica, con la legge 128/2017». Ma le potenzialità della ferrovie non sono solo turistiche, come più volte evidenziato sia dal comitato che dalle comunità portuali, «perché questa permette il collegamento del Mar Tirreno al mar Adriatico - ha evidenziato Chiricozzi - permette il raggiungimento del centro Italia e del nord Italia in pochissimo tempo. Può divenire propedeutica all’apertura dell'anello ferroviario Circumcimina e creare quello che si chiama “effetto a rete”. Questo vuol dire garantire lo sviluppo al territorio e all'economia dei nostro borghi e del centro Italia. Il trasporto merci da Civitavecchia ad Orte è necessario su ferro, se si vuole la salvaguardia dell’ambiente e della salute; e questo farebbe anche in modo di garantire l’inserimento alla grande linea Transeuropea Ten-T. In questo modo - ha concluso Chiricozzi - arriveremmo anche alla realizzazione del corridoio del Mediterraneo Barcellona-Civitavecchia-Capranica-Orte-Terni-Ancona-Croazia». Lungo la linea sarebbero coinvolti poi ben quattro interporti: quello di Civitavecchia, quello di Orte, quello di Jesi ed il centro logistico di Nepi. «Non ci fermiamo - ha concluso Chiricozzi - contiamo di incontrare, nei prossimi mesi, le Regioni interessate ed il ministro Salvini, per chiarire quello che sarà il futuro di questa infrastruttura».

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